Addio a Paolo Badalucco, il vero italiano di Fiume. Si è spento a 84 anni

MANTOVA Non aveva mai dimanticato la sua patria d’origine, “Fiume d’Italia”, che dopo l’avvento del regime titino è diventata Rijeka, né aveva dimenticato lo spettro delle foibe del nostro popolo sofferto.  Paolo Badalucco si è spento ieri all’età di 84 anni lasciandosi alle spalle questo fardello di “esule”, che però aveva trovato a Mantova il calore di una ospitalità, purtroppo sconosciuto ad altri che hanno vissuto le sue peripezie. Gli era rimasto l’orgoglio di celebrare ogni 10 febbraio quel triste “giorno del ricordo”, e lo ha fatto anche quest’anno, sventolando il gonfalone coi colori della sua città. Badalucco era arrivato a Mantova nel 1946 assieme al fratello  Giovanni, oggi 93enne, mentre il padre e altri fratelli avevano trovato stanza a Vicenza. Per lui si era aperta l’ala protettrice di don  Ettore Vareschi che lo avrebbe inserito nella nostra comunità, sino a trovargli il modo di aprire l’attività postale come Agenzia recapito espressi. Con quella attività e col suo inseparabile motorino scandiva le giornate fra il lavoro, l’adorata moglie  Leda (scomparsa vent’anni fa) e i figli  Corrado e  Caterina (oggi consigliere comunale). Da ieri la sua storia è consegnata alla memoria di chi lo ha sentito narrare quella sventura mai finita nel suo cuore di fiumano italiano. Domani alle 9.30 i funerali nell’istituto Mazzali di via Trento.