Affidi in aumento: la crisi si abbatte sui minori

MANTOVA  Qui non c’entra Bibbiano. C’entra la gravissima crisi economica che anche nella “ricca” Mantova allontana sempre più bambini dalle proprie famiglie, impossibilitate a far fronte ai loro costi. Complessivamente i nuclei assistiti dai servizi sociali del Comune nel 2019 sono stati 943, di cui 347 con minori (36,79%). Non è un caso che anche il numero di affidi e di ragazzi mandati in comunità per recuperi educativi sia cresciuto negli ultimi anni così come il sostegno erogato dal settore welfare per arginare il fenomeno del disagio minorile.

Guardando alla tipologia di affidi, in rapporto agli aiuti pubblici, quello di tipo parentale si avvale di sostegni comunali per 400 euro al mese; quello eterofamiliare di 500. Ogni ospite in casa-famiglia o comunità educativa costa pertanto dai 70 ai 120 euro al giorno, a seconda della struttura ricettiva. Il Comune di Mantova non a caso ha in programma la costruzione di una nuova comunità educativa per minori a Borgochiesanuova, che una volta conclusa sarà affidata all’Aspef.
A rafforzare i dati sul disagio minorile e delle loro famiglie parlano i dati del Consorzio “Progetto Solidarietà” (Coprosol) presieduto dall’assessore  Andrea Caprini, capofila dei 14 comuni del piano di zona del medio mantovano.
«Ciò che contesto a questa sistema sociale è di arrivare sempre “puntualmente” troppo tardi, quando il minore e la sua famiglia sono in difficoltà e sono richiesti interventi a volte dolorosi come l’affido ad altra famiglia, o peggio l’allontanamento in comunità», rileva il capogruppo di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri, che a queste emergenze sta prestando particolare attenzione. «Servono sicuramente più risorse a supporto dei nuclei familiari in difficoltà. Se qualcuno pensa che il reddito di cittadinanza abbia risolto questi problemi si sbaglia di grosso. Non c’è proporzione i sussidi ricevuti da un nucleo di un solo componente e uno con minori. Bisogna perfezionare la rete per intercettare il disagio minorile e familiare sin dall’inizio ed attivare politiche di prevenzione: la povertà economica è spesso causata dalla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione», conclude Baschieri.