Altri guai per il rapinatore con lo spray

MANTOVA Altri guai per il rapinatore seriale finito l’altro giorno in manette, in quanto accusato di aver messo a segno almeno tre colpi nel capoluogo virgiliano da inizio agosto. Dopo il suo arresto infatti, occorso venerdì mattina a Verona, a carico di A.F., 28enne pluripregiudicato marocchino, si allarga il novero degli episodi predatori a lui addebitati. A contestargli ora una quarto raid sono stati i carabinieri del comando di via Chiassi che, sulla base delle risultanze investigative approntate, lo hanno identificato quale responsabile della rapina perpetrata, il 16 agosto scorso, ai danni di un 59enne in via Facciotto, nel quartiere di Te Brunetti. Anche il tale circostanza il modus operandi da lui messo in atto si è rivelato sempre il medesimo. Una volta individuata la potenziale vittima, in zone isolate e poco frequentate in modo da rendere più ardua la richiesta di aiuto, l’avvicinava con una scusa per poi spruzzargli in faccia spray urticante al peperoncino; quindi, con l’aggredito a terra impossibilitato a reagire lo derubava, facendo razzia di collane, bracciali o altri oggetti preziosi indossati dal malcapitato. E così era avvenuto anche nell’ultimo episodio, quando all’assalito, poi medicato al pronto soccorso del Poma, era stata strappata dal collo una catenina d’oro. Unica discordanza rispetto alle prime rapine il luogo scelto per colpire; se in precedenza, infatti, il bandito aveva sempre agito prediligendo le piste ciclabili, soprattutto quella che costeggia i laghi, nell’ultima circostanza, benchè inforcando ugualmente una bicicletta, si era invece spinto in un’area meno indicata per una fuga veloce quale una arteria viaria ordinaria. Infine a fargli scattare le manette ai polsi, due giorni fa, ci hanno pensato gli agenti della Polfer in servizio allo scalo ferroviario di Verona Porta Nuova i quali, dopo essere intervenuti in seguito ad un battibecco sorto tra il giovane nordafricano e il personale del bar della stazione per una questione legata al green pass, si sono trovati davanti un soggetto su cui gravava un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di via Poma e relativa ai riscontri d’indagine della Squadra Mobile di piazza Sordello.