Anche il Just Cafè costretto a chiudere

MANTOVA Un’altra saracinesca, che con il nuovo anno non si riaprirà più. E’ quella del bar Just Cafè di piazza Sordello, che la sera della vigilia ha servito gli ultimi clienti e ieri in concomitanza con il nuovo anno non ha riaperto i battenti.
Non sarà sicuramente l’ultimo locale del centro cittadino ad alzare bandiera bianca, così come l’insegna spenta del Just Cafè va ad aggiungersi alle molteplici attività che hanno chiuso a causa delle difficoltà generate dalla pandemia.
La proprietà fino all’ultimo ha tentato di tenere aperto il locale, che negli anni era diventato uno dei punti di ritrovo più gettonati del centro cittadino, ma le notevoli difficoltà di gestione hanno irrimediabilmente scritto la parola fine.
Aperto dal 2008 in affitto d’azienda, il Just Cafè chiude i battenti quindi a distanza di 14 anni di brillante servizio in uno dei punti più nevraligici della città. Marco Monfardini titolare dell’azienda non può fare altro che alzare le braccia e arrendersi ad un’evidenza che mette spalle al muro piccoli imprenditori, in particolare esercenti.
In questi due anni di alti e bassi, tra ristori e chiusure, i bar sono stati tra gli esercizi più colpiti, obbligati a mettersi al passo con i decreti senza però ricevere una mano concreta dal governo.
La storia del Just Cafè è la storia comune di tante altre realtà che hanno dovuto chinare il capo davanti a costi sempre più ingenti a fronte di restrizioni che non hanno via via stretto il nodo alla gola dei titolari.
Restano dunque due i bar che danno su piazza Sordello in attesa che qualche altro imprenditore scelga di riprendere l’attività continuando così l’affermata tradizione del Just Cafè. Certo è che con questi chiari di luna prendersi la briga di aprire un’attività, per lo più un bar, riesce davvero difficile da credere.