Ats Valpadana, l’allarme della Cgil: Mantova soffre il distacco dei vertici

La sede territoriale dell'Ats
La sede territoriale dell'Ats

MANTOVA – Un forte senso di distacco e scollamento fra la dirigenza di Ats Valpadana, i cui dirigenti dopo riassetti e pensionamenti vari sono quasi tutti cremonesi, e gli operatori dei distretti mantovani (400 persone in tutto) che si ripercuote anche nella gestione dei servizi pubblici erogati, diminuiti sia in termini quantitativi che qualitativi.
Questo è uno dei problemi principali emersi in questi mesi di confronto fra il sindacato della funzione pubblica Cgil e i dipendenti Ats. «Nel mese di ottobre – spiega Elena Giusti, segretario provinciale – abbiamo incontrato 51 persone nelle 4 assemblee organizzate nei vari distretti Ats per parlare della contrattazione locale di 2° livello e della distribuzione del fondo del salario accessorio. Sotto quest’aspetto, pur permanendo le fisiologiche difficoltà di una trattativa su basi economiche, l’iter è comunque avviato ed è chiaro anche quale sia la controparte con cui confrontarci. Contestualmente, però, è emerso un disagio molto diffuso fra i lavoratori Ats che ci hanno fatto presente quanto, dopo la riforma regionale del 2015 che ha trasformato e accorpato le Asl ora Ats trasferendo i vertici a Cremona, sia diventato difficile per loro portare avanti i servizi pubblici a cui sono preposti”. Il problema principale, come detto, nasce dal distacco generatosi fra i lavoratori e i vertici. Un distacco concretizzatosi dopo la riforma del 2015 e i vari accorpamenti e pensionamenti dei dirigenti mantovani».