MANTOVA – Violate tutte le procedure di garanzia e di confronto, per una messa alla berlina che non ha precedenti da parte di un ordine professionale. In più sarebbe mancato persino un dettagliato accertamento dei fatti prima di pervenire a stigmatizzazioni ufficiali a mezzo stampa. Da qui la richiesta in forma di diffida: i vertici dell’Ordine degli avvocati dovrebbero dimettersi e lo stesso organismo di categoria dovrebbe essere commissariato.
Questo il contenuto dell’atto inviato dall’avvocato Loredana Ganzerla al proprio organismo corporativo in difesa degli attacchi subiti dalla propria cliente, anch’essa avvocato, accusata (ma a suo dire senza riscontro nei fatti reali) di avere pronunciato frasi “omofobe” all’indirizzo di Alessio Madella, un giovane gay ostigliese, verso il quale oltretutto, sempre a detta del legale, pesa l’accusa di presentarsi come educatore senza averne mai maturato i titoli.
Il testo molto duro del legale mantovano prodotto al consiglio dell’Ordine di Mantova chiede le dimissioni dei vertici nelle persone degli avvocati Maria Chiara Messora e Beatrice Biancardi. L’avvocato Ganzerla mette a causale della richiesta il fatto che entrambe avrebbero «violato tutte le normative, i regolamenti e i codici comportamentali vigenti in ordine ai diritti degli iscritti ed essersi espresse con disprezzo, invocando l’altrui riprovazione, su ideologie, coscienza, religione degli avvocati, violandone il principio di libertà da loro medesime richiamato, la privacy, la pari opportunità, abusando del loro potere per meri fini politici e personali, apportando disonore all’intera categoria».
Laddove tanto non avvenisse, «chiederò lo scioglimento e il commissariamento del Coa di Mantova in quanto non più in grado di rappresentare i propri iscritti e sussistendo gravi motivi di rilevante interesse pubblico», precisa Ganzerla.
Il clamore suscitato dal giovane gay, rafforzato ulteriormente da un avvocato milanese sedicente omosessuale (che peraltro risulta essere il legale dell’ex brigatista Cesare Battisti) ha comportato, a detta dell’avvocato Ganzerla, persino una campagna di odio contro la propria assistita, messa alla gogna mediatica con il sostegno dell’Ordine, e senza nemmeno avere valutato l’intero ragionamento espresso da quella: nel caso, media e social network si sarebbero limitati a estrapolare solo alcune sue frasi senza coglierne contesto e circostanze.
Per questo l’avvocato Ganzerla ritiene tanto più gravi l’atteggiamento dell’istituto corporativo e i comunicati “ufficiali” diramati sul caso in nome dell’intera categoria.
Peraltro, si legge nella diffida della Ganzerla, «contro il predetto comunicato (quello dei vertici del Coa, ndr) si schieravano, tra gli altri, i Comitati delle Pari opportunità di Palermo e Parma, nonché l’Unione Italiana Forense, stigmatizzando anche l’assenza del rispetto delle procedure dei colleghi mantovani».
E la partita non si chiude qui. Oltre all’Ordine professionale l’avvocato Ganzerla ha inviato diffide anche verso il capogruppo “giallo” in Comune Davide Provenzano e verso l’associazione Athena che, a vario titolo e in vario modo, hanno preso posizione contro la sua assistita a sostegno delle battaglie di Alessio Madella.