“Baby gang”, in tre anni triplicati i minori in custodia

MANTOVA Non ci sono ancora gli aggiornamenti riferiti al semestre 2023, ma ci sono i consuntivi del triennio precedente, partendo dal 2020 sino al 2022, e i dati sono incontrovertibili a livello numerico: la delinquenza minorile con procedimenti giudiziari in corso attualmente in custodia presso il servizio di tutela minori del Consorzio progetto solidarietà (Coprosol) sono pressoché triplicati.
Nel 2020 le strutture del piano di zona, che ricomprende oltre al capoluogo anche altri quindici Comuni erano 18. L’anno nero della pandemia aveva leggermente abbassato i nuovi ingressi, diventati 16, ma già lo scorso anno il trend si dimostrava in crescita con 19 nuovi ingressi. Insomma, attualmente il consuntivo porta a 53 ragazzini presi in carico dal consorzio sovracomunale.
Le azioni che hanno portato questi soggetti all’attenzione dei servizi sociali del Coprosol sono le stesse che vengono registrate dalla cronaca. Parliamo di baby gang, e come tali le loro azioni si configurano come episodi di micro-criminalità espressa attraverso lesioni personali derivanti da risse, piccoli furti e – assai frequenti – le estorsioni che hanno per oggetto telefonini o altro materiale tecnologico.
La nazionalità non viene precisata in cifre, ma la maggioranza dei minori in questione è da ricondurre a cittadini stranieri di seconda generazione ormai impiantata nel tessuto locale virgiliano.
Ciò che invece fa quasi da costante ai ragazzini violenti, o comunque inclini a commettere reati, è da ricondursi a condizioni familiari precarie o disagiate, e al fenomeno della dispersione scolastica, i cui numeri stanno diventando davvero consistenti e preoccupanti. Anche in ragione di questa considerazione l’amministrazione e il Coprosol hanno in animo di mettere in campo azioni e progetti mirati per cercare di contenere il fenomeno e soprattutto le sue evidenti conseguenze.