Bancarotta e calunnia: assolto l’imputato

MANTOVA – Era accusato di bancarotta e anche di calunnia nei confronti della moglie, che si è costituita parte civile al processo. Accuse dalle quali però Angelo Cocca , 53enne di Casalromano, è stato assolto ieri con formula piena per non avere commesso il fatto riguardo alla bancarotta, e perché il fatto non sussiste riguardo alla calunnia. Nei confronti di Cocca il Pubblico ministero aveva chiesto una condanna a due anni per la bancarotta fraudolenta documentale della Sicurint Srl di cui il 53enne era socio unico e amministratore, ditta dichiarata fallita dal tribunale di Mantova il 12 aprile 2012. La stessa pubblica accusa aveva chiesto però l’assoluzione dall’accusa di calunnia. Cocca, sentito a suo tempo dai militari della Guardia di Finanza, riguardo alla sparizione dei libri contabili aveva detto di averli consegnati alla moglie. Circostanza che la donna, costituitasi parte civile con l’avvocato Paolo Stanghellini, aveva negato categoricamente facendo scattare la denuncia per calunnia. I giudici hanno infine accolto le richieste del difensore dell’imputa – to, avvocato Silvia Ebbi, assolvendolo con formula piena.