Blitz delle Fiamme Gialle, sequestrata maxi area nella cartiera

MANTOVA Un’area di 4,6 ettari adibita a discarica, un depuratore sprovvisto di autorizzazione e 4.000 metri cubi di rifiuti stoccati illegalmente. È quanto sequestrato dalla Guardia di Finanza di Mantova in collaborazione con Polizia locale e Arpa Lombardia nei siti della società Villa Lagarina Spa, dove si svolge l’attività della cartiera che fa capo al gruppo Pro-Gest. L’articolata operazione è stata svolta nell’ambito di un’indagine avviata dalla procura di via Poma e atta ad eseguire un’ispezione per determinare quantità, tipologia e modalità di stoccaggio degli ingenti depositi di materiale presenti nelle aree esterne dello stabilimento. A fronte dei rilevamenti tecnico-scientifici condotti ieri in loco dal personale di Arpa, è emerso che parte del materiale depositato, pari per l’appunto a circa 4000 metri cubi, non era costituito interamente da materia prima utilizzata nel ciclo produttivo dello stabilimento, ma bensì da materia fibrosa qualificabile come rifiuto (fanghi) oltre ad ulteriori 20.000 tonnellate di carta da macero che, sulla base dei rilevamenti effettuati, è legittimo presumere trattarsi di rifiuto e non di materia prima. Nella fattispecie, stando a quanto accertato all’esito dei campionamenti, è stata riscontrata una percentuale di materiale di scarto pari al 7% del totale e superiore quindi al limite stabilito del 1,5%. Sotto inchiesta dunque la società Villa Lagarina. Il primo avviso di garanzia è stato spiccato a carico del direttore di stabilimento, Stefano Lucchi, in quanto responsabile anche delle questioni in materia ambientale, ma il numero degli indagati è evidentemente destinato ad aumentare. Come detto inoltre, è stata rinvenuta una discarica dell’estensione di circa 4,6 ettari e un depuratore, entrambi privi delle previste autorizzazioni per il trattamento dei rifiuti. In base a tali circostanze, che hanno comportato violazioni in materia di legge ambientale, è stato operato il sequestro dei 4.000 metri cubi di fanghi, delle 20.000 tonnellate di materiale ritenuto rifiuto, dell’area adibita a discarica e del depuratore. A firmare il decreto d’ispezione è stato lo stesso procuratore capo Manuela Fasolato, titolare dell’inchiesta assieme ai sostituti procuratori Silvia Bertuzzi e Lucia Lombardo. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti sulla restante parte di materiale depositato nelle aree esterne dell’impianto. Parallele verifiche, di natura prettamente documentale, sono state intraprese per stabilire, tra l’altro, la provenienza del materiale. Da segnalare inoltre la formale contestazione presentata al termine delle verifiche da Pro-Gest circa la natura dei campionamenti effettuati e fatta oggetto di verbalizzazione da parte dei finanzieri.
Lorenzo Neri