MANTOVA Nella serata di ieri una Pattuglia della Squadra “Volante” è dovuta intervenire a seguito di una richiesta pervenuta alla Centrale Operativa della Questura che riferiva di un uomo che giaceva a terra, ferito ed insanguinato, su un viale di un Comune dell’hinterland di Mantova.
Gli Agenti di Polizia, giunti immediatamente sul posto dell’intervento per verificare la segnalazione ed accertare le dinamiche di quanto accaduto, indentificavano dapprima l’uomo ferito, che al momento era sottoposto alle prime cure da parte dei sanitari del 118; costui, che presentava evidenti e gravi ferite e tumefazioni alla testa e su varie parti del corpo, riferiva agli uomini della “Volante” di avere avuto un violento litigio con il figlio minorenne durante una seduta di allenamento di arti marziali avvenuta nell’abitazione. Il minore, al culmine della sessione di esercitazione, ha iniziato, senza alcuna motivazione plausibile, a sferrare al genitore colpi con una crescente ed incontenibile violenza, colpendolo con furiosi pugni, calci, morsi, e brandendo, altresì, una piccozza da alpinismo, costringendo pertanto il padre a fuggire di casa ad aspettare i soccorsi in strada.
I poliziotti, una volta assicurato che il ferito venisse trasportato dai sanitari al Pronto Soccorso in “Codice giallo”, si recavano nell’abitazione ove ancora si trovava il figlio della vittima, ancora scosso dall’accaduto ed in evidente stato di alterazione psichica, tanto che faticava a rispondere alle domande poste dagli Agenti della Questura: durante alcuni tratti di lucidità, costui riferiva di non avere idea del perché avesse aggredito il padre in quel modo così violento.
Gli Agenti, quindi, effettuavano una attenta ispezione dall’appartamento, notando evidenti tracce ematiche in particolare sul pavimento della cucina e sulle scale condominiali.
Il minorenne veniva quindi accompagnato presso gli Uffici di Piazza Sordello per gli accertamenti finalizzati a stabilire le dinamiche del litigio e, successivamente – per la verifica del suo stato psico-fisico e di alterazione mentale – all’Ospedale Carlo Poma, ove i medici decidevano il suo ricovero presso il Reparto di Psichiatria per le cure ed i necessari esami clinici.
Per quanto accaduto gli uomini della Questura valuteranno attentamente quanto acquisito sul luogo dell’intervento, le dichiarazioni del figlio e del padre – al quale venivano diagnosticate lesioni guaribili in 30 giorni – e decideranno gli eventuali provvedimenti da intraprendere
In considerazione della gravità di quanto accaduto, della ricostruzione della dinamica dei fatti, delle rilevanti lesioni riportate dal genitore e della delicata situazione legata alla minore età ed alle condizioni soggettive del ragazzo coinvolto, gli Agenti hanno provveduto a denunciare quest’ultimo a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, la quale dovrà ora decidere quali eventuali, ulteriori provvedimenti adottare nei suoi confronti.