Carabinieri Forestali, attivata la stazione di Castiglione

MANTOVA – «Non so, non ho idea. Qualcuno ha voluto fare uno scherzo». Lo scherzo, come si suol dire, è bello quando dura poco e in via Tellera invece sta andando per le lunghe. Dopo l’incendio di una Fiat Multipla alimentata a metano nella notte tra lunedì e martedì scorso, l’altra notte è stato il turno di una pila di bancali ammassati sotto a un porticato davanti alla vetrina di un negozio attualmente in ristrutturazione. Ieri il proprietario del negozio, un giovane di nazionalità cinese, era sul posto con un artigiano per sostituire la vetrata del negozio, gravemente danneggiata dalle fiamme. L’allarme per l’incendio è scattato alle tre di ieri, quando alcuni residenti hanno notato dei bagliori provenire dalla strada e quando si sono affacciati hanno visto le fiamme sotto il porticato. Poco dopo sul posto intervenivano i vigili del fuoco e a seguire anche gli agenti di una Volante della questura. Pochi i dubbi sulla natura di questo incendio: anche se non è stato trovato alcun innesco la probabilità che si tratti di un gesto doloso è praticamente del 100%. Ciò che toglie gli ultimi dubbi, se mai ce n’erano stati, sulla natura dell’incendio dell’auto a inizio settimana. Allora come l’altra notte il punto in cui sono state appiccate le fiamme è praticamente lo stesso: il civico 6 di via Tellera, a poche decine di metri da via dei Partigiani, una delle zone più “calde” della città, e non a caso ben coperta dalle telecamere di sicurezza installate a suo tempo dal comune. Telecamere, però, che non coprono proprio l’angolo di via Tellera divenuto in questi ultimi giorni il punto di riferimento di quello che in zona è già diventato il piromane di via Tellera. Le indagini di questo rogo di bancali sono attualmente affidate alla Polizia di Stato, mentre per l’incendio della Fiat Multipla avvenuto a inizio settimana stanno procedendo i carabinieri. «Non ne so niente» ha dichiarato a proposito del rogo dell’auto il proprietario del negozio in ristrutturazione danneggiate dalle fiamme dell’altra notte. Il giovane si limita a ripetere che qualcuno gli ha voluto fare uno scherzo. Sta di fatto che l’auto bruciata era alimentata a metano e c’era il forte rischio di un’esplosione che avrebbe potuto causare danni più che ingenti non solo a cose. Insomma da queste parti se c’è qualcuno che sta scherzando, sta cominciando a farlo maledettamente sul serio.