Cassa integrazione ai minimi storici. Ma è ripresa?

Cgil scettica: Effetto jobs act

LAVORO

MANTOVA Cassa integrazione ai minimi storici nel mantovano. Questo emerge dal rapporto Inps relativo all’anno appena concluso, con una drastica riduzione del 72% sul 2017. Man non è tutto oro quel che luccica. E a spiegarlo è il segretario provinciale della Cgil  Daniele Soffiati. «Il forte calo del ricorso alla cassa integrazione è dovuto ad una serie di motivi. Il primo è relativo ad una misura introdotta dal jobs act nel 2015, con decorrenza però dal 2017 e con piena applicazione dal 2018. Sia per la cassa ordinaria che per quella straordinaria, nel 2018 ha avuto pieno effetto il divieto di autorizzare la cassa integrazione “a zero ore”: ciò significa che non è stato possibile per un’azienda rimanere formalmente aperta senza che i lavoratori vi lavorassero. Inevitabilmente dunque l’utilizzo delle ore di cassa è calato. Contestualmente infatti, nel 2018 rispetto al 2017, c’è stato un aumento delle domande di disoccupazione per perdita del posto di lavoro». Nelle intenzioni del governo Renzi, insomma, con la riduzione degli ammortizzatori sociali avrebbe dovuto prendere avvio un significativo incremento delle politiche attive per il ricollocamento al lavoro, che invece non hanno visto la luce. «La stessa cosa succederà, a nostro parere, con le favolistiche previsioni di ricollocazione legate al reddito di cittadinanza», prosegue Soffiati.
E sempre il jobs act ha poi ridimensionato in generale la possibilità di utilizzo della cassa integrazione: la Cig, a detta della Cgil, «non può superare i 24 mesi negli ultimi 5 anni, tra ordinaria e straordinaria (può arrivare fino a 30 mesi solo per edilizia e settore lapideo). Prima delle modifiche introdotte dal jobs act nel 2015, il limite era di 36 mesi. A ciò si aggiunga che è stato aumentato il contributo a carico delle imprese per il ricorso alla cassa, disincentivandone di fatto l’utilizzo».
Le conseguenze sono intuibili: «A decorrere dal 2015 – prosegue il segretario virgiliano della Cgil – è stata quindi ridimensionata, e poi di fatto azzerata, la cassa integrazione in deroga, fortemente utilizzata dalla piccole imprese negli anni della crisi. Sebbene nel corso del 2018 ci sia stato qualche timido segnale di leggera ripresa (già rimesso in discussione in questo inizio 2019) il calo della cassa integrazione è da ricondurre pertanto, principalmente, alla riduzione degli ammortizzatori sociali. È questo il motivo per cui la Cgil chiede al governo in carica un ripristino di misure analoghe a quelle esistenti prima del Jobs Act».
Fatta questa premessa di contesto, a Mantova per la Cgil la riduzione della cassa più elevata rispetto alle altre province lombarde «può essere dovuta comunque ad un leggero miglioramento rispetto agli anni passati: la nostra provincia ha rallentato il picco di chiusure e fallimenti verificatosi negli anni scorsi. La situazione rimane comunque precaria: basti pensare ad esempio alla situazione molto preoccupante in cui versa, nel nostro territorio, il comparto tessile», conclude Soffiati.