Confai, manca la manodopera specializzata per la digitalizzazione

MANTOVA – “Le istituzioni spingono verso la transizione digitale e l’innovazione tecnologica quale strumento a sostegno della sostenibilità, ma l’agricoltura fatica a tenere il passo. Il motivo è legato alla carenza di manodopera qualificata, un ostacolo insormontabile per la meccanizzazione agricola moderna”.

L’allarme arriva dal presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, titolare di una delle imprese di contoterzismo agrario professionale fra le più strutturate d’Italia.

“Stiamo facendo i conti con l’evoluzione del settore, che ha portato alla scomparsa delle piccole aziende agricole – afferma Speziali -. Fino a 15-20 anni fa i figli dei piccoli agricoltori cercavano di rimanere agganciati al settore primario e, magari, erano disponibili a lavorare nelle imprese agromeccaniche. Oggi, invece, le piccole imprese chiudono e i giovani si orientano altrove e, di fatto, gli operatori più giovani del settore hanno oggi 40 anni”.

Inoltre, aggiunge il presidente di Confai Mantova, “manca l’attenzione alle nuove tecnologie da parte delle scuole, perché magari i programmi di istruzione non riescono a tenere il passo rapido dell’innovazione in agricoltura ed è del tutto assente un indirizzo rivolto specificatamente alla meccanizzazione. Questo ha fatto sì che pochi operatori siano in grado di seguire la corsa delle tecnologie in agricoltura”.

Un problema, quello della carenza di manodopera, che rappresenta una situazione purtroppo diffusa anche in altri settori, dalla ristorazione all’artigianato.

“Confai Mantova – assicura il direttore dell’associazione, Sandro Cappellini – è disponibile ad affiancare i docenti con lezioni direttamente nelle imprese agromeccaniche, ma chiediamo maggiori garanzie in caso di stage aziendali e periodi prolungati di training, in accordo con gli Its e gli istituti scolastici, perché la burocrazia è asfissiante e spesso le assicurazioni offrono coperture limitate in caso di studenti”.

Nei prossimi giorni Confai Mantova chiederà un incontro con l’Its ad indirizzo agroalimentare di Mantova e con gli istituti agrari del territorio per trovare formule di collaborazione utili a fini professionali tanto per i giovani quanto per le oltre 250 imprese agromeccaniche della provincia.