Cristian Di Marco, rimpatrio ancora in stand-by

MANTOVA  Ancora fermi a Bridgetown, sull’isola caraibica di Barbados, i genitori di Cristian Di Marco, l’artigiano 43enne di San Giorgio morto il 29 dicembre scorso dopo essere stato colpito da un malore che lo aveva portato in coma mentre era in vacanza con moglie e figli. Ancora ieri mattina, stando a quanto riferito da parenti ed amici della vittima, mancava un documento necessario per il rimpatrio della salma. Sul posto il padre e la madre dello sfortunato fabbro di Mottella sono assistiti dal console onorario Paola Baldi, inviata dalla Farnesina per far fronte alle diverse necessità del caso. Le pratiche burocratiche però sono molto complesse e le festività, con relativi giorni di chiusura degli competenti uffici, non hanno di certo aiutato in tal senso. Dall’Italia pare che tutto quello che si poteva fare per accelerare le procedure di rientro sia stato fatto, anche il ministro per le pari opportunità e famiglia, la mantovana Elena Bonetti, si è interessato direttamente della vicenda, ma i tempi per poter avere tutte le autorizzazioni per il rimpatrio della salma si stanno rivelando più lunghi del previsto, almeno di quanto ipotizzato inizialmente dalla famiglia di Cristian. La volontà dei genitori e della moglie dell’artigiano è quella di far eseguire l’autopsia in Italia. Già incaricato per seguire la vicenda nei dettagli anche l’avvocato Gaetano Alaia il quale già nei giorni scorsi ha provveduto a contattare la Procura di Mantova per la richiesta dell’autopsia. Da via Poma sarebbe arrivata una disponibilità informale a espletare l’incombente medico-legale farla eseguire. Una volta che il corpo di Cristian sarà arrivato in Italia si procederà con l’esame autoptico per chiarire definitivamente le cause del coma e del successivo decesso e confermare, nel caso, le voci che vorrebbero che Cristian fosse morto per aneurisma cerebrale. Una volta che si saranno ottenute tutte le autorizzazioni per il rimpatrio, la salma di Cristian arriverà all’aeroporto di Milano Malpensa e da lì un’ambulanza lo trasporterà fino all’ospedale Carlo Poma.