De Donno e Franchini, ponte di solidarietà con l’Albania

MANTOVA

I medici mantovani Massimo Franchini e Giuseppe De Donno, direttori rispettivamente del Servizio Trasfusionale e della Pneumologia del Poma, pionieri dell’utilizzo del plasma iperimmune contro il nuovo coronavirus 2019, stanno costruendo un ponte di solidarietà con l’Albania per unire le forze contro la pandemia.  E così la tecnica che all’ospedale Carlo Poma di Mantova e al San Matteo di Pavia ha trovato la prima, coraggiosa applicazione, dopo essere stata adottata dagli Stati Uniti, varca anche l’Adriatico.

È stato determinante nel costruire questo collegamento internazionale il ruolo di Petrit Kozeli, che proprio per il suo impegno per favorire l’amicizia fra i due paesi è stato insignito sia del titolo di Ambasciatore della Nazione da parte albanese, sia dell’onorificenza di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre  a quella di Commendatore della Santa Sede.

Sicuramente la sua posizione ha facilitato i contatti diretti con il governo albanese, ma ha giocato un ruolo determinante anche la sua sensibilità, l’amore verso il suo paese e i suoi connazionali e il desiderio di aiutare la sua gente, facendo sì che i rapporti fra i due popoli non siano soltanto culturali, artistici, sportivi, ma anche scientifici.  

Massimo Franchini e Giuseppe De Donno hanno risposto immediatamente alla preoccupazione di Petrit, di fronte all’aumento del numero dei contagiati Covid-19 in Albania: “Siamo onorati di collaborare con il Governo e i medici albanesi, con l’obiettivo di salvare il maggior numero di vite possibili. Lo facciamo col cuore, affinché la scienza della medicina non abbia confini e sia al servizio dei popoli. Lo facciamo anche con un senso di riconoscenza nei confronti dei nostri colleghi albanesi che nel momento dell’emergenza Italiana sono venuti qui in aiuto del nostro popolo, lottando fianco a fianco con i colleghi italiani,”.

I due medici si sono collegati in video conferenza con il vice ministro della Salute albanese Mira Rakacolli, (medico neurologo e decano della facoltà di Medicina), e il direttore del Gabinetto del ministero della Diaspora Ada Ilia e dello stesso Petrit Kozeli.

La vice ministra albanese ha comunicato che in Albania già si usa il plasma, ma ha voluto ascoltare dalla viva voce dei due esperti mantovani i dettagli della loro metodica dell’uso del plasma iperimmune. Alla fine ha chiesto di poter visionare anche il protocollo mantovano.

Inoltre, De Donno e Franchini, in accordo con la Direzione Strategica dell’ASST di Mantova, hanno invitato i rappresentanti del Governo albanese a Mantova, per poter illustrare a loro nei dettagli non soltanto l’uso del plasma iperimmune, ma anche la parte organizzativa ospedaliera della risposta alla pandemia da COVID-19.

Infine, i due primari del Poma si sono resi disponibili a promuovere una raccolta fondi per l’acquisto di attrezzature ospedaliere per l’Albania.