Discarica a cielo aperto: chili di rifiuti abbandonati lungo i fossi

VILLIMPENTA/GAZZO – Ancora rifiuti abbandonati per le strade di campagna a cavallo tra Mantovano e Veronese. Non si arresta, purtroppo, l’ondata di inciviltà in spregio alla natura e alla salute pubblica di cui il nostro giornale si era occupato anche poche settimane fa dopo le denunce di amministratori e cittadini di hinterland ed Est mantovano. A segnalare l’ennesimo deprecabile episodio è  D.B. , un cittadino di Villimpenta che lo scorso weekend si è imbattuto in sacchi di spazzatura, stracci usati e pezzi di elettrodomestici sparsi lungo i cigli stradali o in terreni apparentemente isolati mentre stava facendo jogging: «Vere e proprie discariche a cielo aperto, dannose per l’ambiente e il decoro urbano». La segnalazione dell’uomo, corredata da foto con tanto di luogo e orario, ha per oggetto cumuli di rifiuti ai margini di strade secondarie. «Quando sono passato – racconta il villimpentese – non credevo ai miei occhi: c’erano sacchi, materiale di vario genere e indumenti evidentemente irrecuperabili che emanavano un odore cattivissimo. Mi chiedo cos’abbia nella testa questa gente, priva di senso etico e di rispetto verso ambiente e persone». La maggior parte dei rifiuti abbandonati sono stati trovati in via Finilone (“prolunga” di via Alberia al confine tra Villimpenta e San Pietro in Valle), via Piani, via Selici, sulla provinciale per Sustinente e via Bassa, dove gli “indifferenti” alla differenziata hanno nuovamente gettato decine di borsine nel canale che costeggia la carreggiata, in seguito rimosse dagli uomini del Consorzio di Bonifica.
Una problematica dura a morire e di concreta rilevanza quella dell’abbandono di rifiuti che anche nella nostra provincia è diventato un fenomeno molto sentito. Per questo molte amministrazioni si starebbero muovendo per inasprire ulteriormente le sanzioni nei confronti di questi comportamenti, utilizzando le stesse apparecchiature mobili che stanno consentendo di elevare contravvenzioni nelle zone che più si prestano agli abbandoni selvaggi.

Matteo Vincenzi