Droga a chili e migliaia di euro a casa del 33enne preso a Rogoredo

la Squadra Mobile perquisisce la casa e trova un tesoretto di stupefacenti

MANTOVA Più di sette chili di hascish, un etto e mezzo di cocaina, contanti per un valore complessivo di 3600 euro circa, 1200 dei quali erano falsi. È quanto è spuntato dal guardaroba del 33enne marocchino arrestato l’altro ieri alla stazione di Milano Rogoredo, dove è stato trovato con due chili e 300 grammi di cocaina (vedi l’edizione della Voce di ieri,  ndr). L’uomo giusto nel posto giusto: un marocchino assolutamente incensurato e in regola con il permesso di soggiorno che aveva maniera di muoversi pressoché indisturbato nella zona di Rogoredo, divenuta ormai da tempo una delle piazze di principale riferimento per i tossicodipendenti di Milano e non solo. Un’attività redditizia per il 33enne  B.R., che non aveva un lavoro e che mancava da Mantova dallo scorso 18 gennaio. Subito dopo l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, gli agenti della Polfer di Milano hanno fatto una segnalazione alla questura di Mantova, dove si sono messi in moto gli agenti della Squadra Mobile, i quali sono andati subito a casa di questo 33enne del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine. È scattata così la perquisizione del monolocale in via Cremona dove il marocchino abitava da tempo che ha portato al rinvenimento di un ingente quantitativo di droga nascosta nell’armadio della camera da letto, in mezzo agli abiti: 7137,7 grammi di hashish e 18 ovuli di hashish del peso complessivo di 191,1 grammi; 148,3 grammi di cocaina suddivisa in 3 involucri diversi. Nei cassetti di un mobile veniva anche rinvenuto denaro contante, suddiviso in varie mazzette, per un totale di 2.435 euro, banconote in valuta straniera (franchi svizzeri e dirharm marocchini), e 1.200 euro falsi, suddivisi in banconote di vario taglio. Gli investigatori hanno trovato anche un bilancino di precisione digitale con evidenti residui di polvere bianca, sacchetti di plastica con intagli di forma circolare e rotoli di pellicola idonei al confezionamento delle dosi, telefoni cellulari e “sim card”. A tutto ciò vanno poi aggiunti i due chili e 300 grammi di cocaina più 5.400 euro in banconote di piccolo taglio di cui è stato trovato in possesso al momento del suo arresto. Sono ora in corso ulteriori indagini nei confronti del 33enne per risalire oltre che alle sue fonti di approvvigionamento, anche al suo ruolo negli ambienti dello spaccio di droga, tanto sulla piazza milanese che su quella mantovana.