Esperienze a confronto tra retailer sull’omnicanalità.

MANTOVA Si è appena conclusa la seconda edizione di Connecthub Innovation Summit, il punto di riferimento che permette a tutti gli attori del mercato retail di potersi confrontare sulle tematiche chiave legate all’innovazione e ai trend di sviluppo del settore.
Ha aperto la giornata e dato il benvenuto Simon Thun, Founder di Connecthub e ideatore del Summit, che ha subito evidenziato come l’omnicanalità stia modificando la customer journey. Tutto ciò impone alle aziende un importante cambiamento, obbligandole spesso a rivedere il proprio business model, per accogliere le esigenze di un cliente sempre più connesso, alla ricerca di un rapporto one-to-one con i brand, attraverso esperienze uniche. Un panorama complesso, che vede una trasformazione profonda del mindset, per molti aspetti innovativa ma altrettanto sfidante e che configura un nuovo assetto dove non ha più senso parlare di canali:
“Il comportamento di acquisto delle persone e la relativa esperienza di vendita sono fluide; non devono incontrare barriere ne tantomeno ostacoli” – afferma Simon Thun.
“Le aziende oggi si strutturano ancora secondo una logica di canale, dimensione che il consumatore non riconosce, perchè vuole vivere un’ esperienza unica e personalizzata con il brand, always and everywhere”.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con Largo Consumo e sotto il coordinamento del Direttore dell’innovazione editoriale Armando Garosci, davanti a una platea di oltre
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300 persone, in rappresentanza di molte importanti aziende che hanno seguito con interesse gli interventi.
Sul palco si sono alternati manager di grandi player di mercato come Lanieri.com, GrandVision, THUN, Cisalfa Sport, Unieuro e Supermercato24 che hanno raccontato la loro esperienza e si sono confrontati sull’Omni-Commerce, tutti concordi nel riconoscere nella customers experience, il vero valore per il consumatore.
GFK Italia, azienda leader nel settore delle ricerche di mercato, ha presentato i risultati di una ricerca dal titolo: “La complessità dello spazio tempo nell’esperienza Omni- commerce”. Dai dati emerge che l’esperienza d’acquisto diventa disponibile sempre e ovunque, grazie agli strumenti digitali ed in particolare in Italia allo smartphone che permette anche un aumento del tempo di esposizione ai “media”(4h 49’ nel 2011, 5h 30’ nel 2018). L’intensità di utilizzo dei canali digitali nel processo di shopping varia a seconda delle categorie: sono i wearebles (gli strumenti tecnologici “indossabili”, tipo smartwatch, 75%) e gli smartphone (63%) a guidare la classifica. Sempre secondo la ricerca il negozio/punto vendita mantiene un’importanza rilevante ma è “ibridato” e arricchito dalla componente digitale.
Emerge un aumento della complessità per le aziende Retail, proporzionale allo sviluppo dei Touchpoint. L’Omni-Commerce genera inoltre un innalzamento delle aspettative: la propensione all’acquisto cresce in caso di consegna gratuita per il 78% degli intervistati, per il 53% cresce se la consegna avviene in giornata.
Per Simon Thun, Founder di Connecthub: “L’aumento dei punti di contatto con i consumatori, ha portato a un aumento della complessità nella gestione di tutti quei processi che permettono a un brand di rispondere in maniera corretta, efficiente e puntuale alle aspettative, monitorando tutta la fase della consegna, gestendo gli imprevisti e informando il cliente in tempo reale”.