Fantasmi di un cantiere senza fine

MANTOVA Se non ci passi a piedi manco li vedi, se sai cosa vendono ci vai apposta, altrimenti sono delle attività fantasma. Via Pitentino, ad una manciata di metri dalla stazione, lungo la strada che porta ai rondò di Pradella, ci sono attività storiche, che da anni respirano il quartiere in prima persona. Oggi, però, “siamo diventati dei fantasmi” confermano tutti in coro.
Coperti dalle transenne del cantiere del sottopasso della stazione, i negozi “Tecno Ok” e “Mondo Fumetto” stanno vivendo un vero e proprio incubo con l’apertura dei lavori proprio davanti alle serrande delle loro attività. A malapena ci si passa a piedi e parcheggiare ora è diventata pura chimera. Eh sì, perché se fino alla settimana scorsa le auto potevano sfruttare quelle decine di metri libere dalle transenne, adesso con l’arrivo dei pullman sostitutivi della linea per Milano trovare un “buco” per sostare è impossibile. L’ultimo problema in ordine di tempo quest’ultimo e sicuramente un altro macigno sulle spalle di queste attività che faticano a tenere il passo.
“Per fortuna tra due anni vado in pensione – racconta con una vena di amarezza Sergio Galetti – e poi sarà quel che sarà. Almeno spero che di questo cantiere non vi sia più traccia. Qui le tempistiche certe non si sanno: ogni giorno ce n’è una nuova e non è mai una bella notizia. Palazzi a mio avviso dovrebbe smettere di pensare alle vetrine vuote e occuparsi delle vetrine che potrebbero presto diventare vuote”. Una frecciata all’amministrazione comunale che da queste parti dicono si sia vista solo per eventi istituzionali o quando c’era da accogliere Renzi in treno.
“La situazione è al collasso – continua Galetti – non che prima fossero rose e fiori, intendiamoci, ma adesso, con l’aggravante della mancanza dei parcheggi, la clientela occasionale non c’è più. Sono diventato invisibile ed i miei clienti possono raggiungermi solamente in bicicletta oppure a piedi”.
In un primo pomeriggio di metà gennaio, l’interno del cantiere è completamente fermo senza nessuno che vi lavori, tuttavia assicurano proprio gli stessi negozianti, che qualcuno c’è. Ogni tanto, ma c’è. “Il problema è che prima dei lavori il sindaco ha fatto la sua telefonata registrata dicendo che i lavori sarebbero durati 18 mesi ed ora siamo qui che non sappiamo nulla. Io devo ancora vedere l’inizio dello scavo: ci sono tante belle attrezzatura, ma di scavi non se ne vedono. Hanno consolidato il terreno per un anno, hanno sistemato le tubature qui davanti e poi chissà quando andremo sotto”.
Non se la passa meglio il vicino di Tecno Ok, pure lui inghiottito dal cantiere del sottopasso. “Mi sembra di essere tornato ai tempi del lockdown – dice il titolare Michele Jing -. Ho perso tantissimi clienti e praticamente mi sostengo solamente con quelle persone, che mi conoscono e sanno cosa faccio”. Anche per lui, l’essere diventato di colpo un’attività fantasma è un problema pesantissimo. “Prima del cantiere potevo contare sul passaggio di una clientela di viaggiatori, che magari si fermava per prendere accessori legati alla telefonia, ora non passa più nessuno. Non c’è anima viva complice anche la mancanza di parcheggi”. Michele aveva provato a mettere un cartello, ma “è volato via e si è consumato. Non rifarò nuovamente questa spesa”. Tuttavia, il titolare di Tecno Ok ha ancora voglia di guardare avanti con fiducia: “Il fatto che abbiano messo i pullman per Bozzolo a pochi metri dal negozio con il tempo potrebbe rivelarsi un’opportunità, ma non ci metterei la mano sul fuoco”.
“Il cantiere? Sono stufo, spero che finisca il prima possibile. Se togliessero le transenne la gente può fermarsi davanti. Adesso per ritirare una cosa devi girare almeno mezzora. Io lavoro qui da sei anni, ho resistito al Covid adesso spero di resistere anche a questo cantiere. Certo, però che s….”