Fulmini, attivata una indagine sui monumenti storici

MANTOVA «Il Comune non c’entra. La torre dello Zuccaro è proprietà dello Stato, non nostra», dice il sindaco Mattia Palazzi, che guarda allo scampato pericolo del fulmine che sabato ha danneggiato il manufatto medievale di via Tazzoli col coinvolgimento indiretto di alcune vetture sottostanti. Ma la responsabilità di un evento meteorico straordinario non assolve comunque anche gli altri immobili di proprietà del demanio comunale, non tutti a prova di simili evenienze straordinarie e pericolose per l’incolumità dei cittadini.
La palla rimbalza da un ufficio all’altro, e come conferma lo stesso assessore ai lavori pubblici di via Roma Nicola Martinelli, il problema è stato sollevato anche per altri immobili di proprietà comunale, particolarmente vulnerabili, e certamente oggetto di approfondimento per quanto attiene alle misure di sicurezza già adottate o da adottare.
L’esempio manifesto è quello del teatro accademico del Bibiena, sul quale sono già state prese in precedenza misure idonee a scongiurare l’evenienza di fulmini con pregiudizio della pubblica incolumità. Infatti, il teatro di via Accademia è stato già dotato della cosiddetta “gabbia di Franklin”, ossia di un sistema di protezione dalle scariche elettriche provenienti da fulmini. Misura necessaria, se si considera che quasi tutto l’edificio, nel suo interno, si compone di strutture lignee ad alta infiammabilità.
Ma che dire della torre della Gabbia o della torre civica annessa al palazzo del Podestà (per non dirne che due)? In tal caso, assicura Martinelli, sono in corso valutazioni con gli uffici tecnici di via Visi, il suo assessorato. L’obiettivo è raggiungere il massimo grado di sicurezza possibile. E non solo per gli edifici comunali, ma anche per quelli pubblici più a rischio di calamità. Del resto, quando un albero è stato colpito da un fortunale uccidendo ai Due Pini una donna, si è ricorsi al provvedimento di abbattere tutti gli alberi a precario radicamento. Anche i fulmini, come i terremoti o i fortunali, devono rientrare nelle evenienze prevedibili.