Furto aggravato, ladro seriale prima condannato e poi rimpatriato

MANTOVA Era accusato di aver messo a segno un colpo con effrazione ai danni di un bar in via Ilaria Alpi, nel capoluogo. Per il reato di furto aggravato era così finito a processo Rhafre Chakib, 48enne marocchino vecchia conoscenza forze dell’ordine nonchè personaggio noto alle cronache giudiziarie cittadine. I fatti a lui ascritti nella fattispecie risalivano al maggio del 2017. Nella circostanza, stando alle ricostruzioni, lo straniero era penetrato nottetempo all’interno dell’esercizio commerciale previa manomissione di una finestra e quindi, una volta nel locale aveva dapprima messo mano al registratore di cassa, asportando un pò di monetine, e quindi impossessandosi di un computer e alcune bottiglie di birra. Ad incastrarlo erano poi state le impronte digitale da lui lasciate sul vetro esterno dell’infisso e rilevate dalla polizia scientifica. Ieri mattina l’epilogo giudiziario della vicenda. Conclusa l’istruttoria dibattimentale il giudice Arianna Busato ha condannato il nordafricano, nel giudizio con rito abbreviato a suo carico instaurato, ala pena di due anni e tre mesi di reclusione oltre al pagamento di 220 euro di multa. Contestualmente il togato ha altresì disposto l’immediata espulsione dell’imputato dal territorio italiano una volta espiata la pena. Più severa la richiesta detentiva avanzata in requisitoria dal pubblico ministero e pari a tre anni e quattro mesi di carcere. (loren)