Il comitato No-inceneritore “boccia” il Tar

Caso Pro-Gest. Non si placano le polemiche

MANTOVA «Sconcertante» è l’aggettivo che il comitato civico, apartitico e trasversale anti-inceneritore utilizza nel proprio comunicato, diramato ieri, per qualificare la sentenza del Tar che respinge di fatto le istanze di demolizione del Comune per i manufatti “abusivi” realizzati dalla Pro-Gest. Manufatti che il tribunale amministrativo ritiene in ogni caso autorizzati dall’unico ente il cui parere paesaggistico risulterebbe vincolante, ovvero quello della competente Soprintendenza.
Nella nota del comitato presieduto dal capogruppo pentastellato in consiglio comunale  Michele Annaloro viene reso l’elenco completo dei rilievi fatti dalla commissione edilizia dell’ente e dalla Polizia locale all’interno e fuori dallo stabilimento. Sono ben 27 le anomalie riscontrate in difformità rispetto ai progetti presentati e approvati nelle varie conferenze di servizi tenute nell’ente di pertinenza in materia ambientale, ossia la Provincia. Modifiche sostanziali che però il Tar non ritiene funzionali solo al raddoppio della produzione chiesto dalle Cartiere Villa Lagarina, cui Pro-Gest fa capo, ma anche alla produzione eventuale ridotta.
Contro la “sanabilità” di tali opere decretate dal Tar vanno le conclusioni del Comitato, ben deciso a presenziare anche alla prossima conferenza di servizi – quantunque senza diritto di opposizione –. Per i “No inceneritore”, è infatti “sconcertante” considerare le opere abusive come “innovazioni funzionali alla produzione”.