Il sindaco Palazzi: “Roma? Non lascio commissariare Mantova”

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Mantova Il sindaco Mattia Palazzi non correrà nelle liste del Pd per le politiche di settembre. Quando venerdì lo avevamo contattato su questa eventualità, lo stesso sindaco si era preso un giorno di tempo per sciogliere la riserva, nonostante la sua posizione fosse stata abbastanza ferma da tempo, e non solo per le politiche, ma anche per le regionali che verranno celebrate la prossima primavera. Salvo ripensamenti dell’ultima ora per il Pirellone, ma se ne parlerà molto più avanti, il “niet” alla candidatura per la corsa al parlamento romano sembra invece definitivo.
Un comunicato scritto spiega le ragioni della sua non-scelta parlamentare, nonostante i solleciti reiterati da parte della segreteria politica dei dem che punta a mettere in gioco le sue massime rappresentanze territoriali, specie i sindaci dei capoluoghi che hanno dimostrato di esercitare il maggiore appeal sull’elettorato. E Palazzi, forte del suo 71% al primo turno nelle amministrative del settembre 2020 è stato senz’altro uno dei primi a essere contattati. Un pressing, come anticipato nell’edizione di ieri, che si è andato intensificando nei giorni immediatamente successivi alla caduta del governo Draghi, ma che comunque, quasi come una premonizione, non aveva mancato di lanciare segnali anche nelle settimane precedenti l’annuncio di un imminente ricorso alle urne. Ieri però la risposta ufficiale.
Troppe cose ancora da fare, troppi progetti avviati, che con l’arrivo di un commissario in via Roma finirebbero per arenarsi almeno sino al maggio del prossimo anno, quando sarebbero state indette nuove elezioni comunali. È insomma un’assunzione di responsabilità quella che Palazzi dichiara di assumersi, pur concedendo che al partito riserverà comunque la propria collaborazione nelle circostanze della campagna elettorale prossima a iniziarsi.
E c’è un motivo in più, sottolineato dal sindaco ad argomentazione del “gran rifiuto”: la consapevolezza che persino i lavori avviati tramite bandi del piano di ripresa (Pnrr) con l’autunno caldo che avanza potrebbero subire gravi battute d’arresto.
È stato lo stesso assessore alle opere pubbliche Nicola Martinelli, nell’ultima commissione bilancio, a mettere in guardia: tutti i grandi progetti che fanno conto su quei finanziamenti governativi sono ad alto rischio (dalla nuova scuola elementare di Borgochiesanuova alla riqualificazione di viale Piave, dai progetti del welfare per ampliare il dormitorio e potenziare l’housing sociale al Pinqua, per dirne alcuni), così come ad alto rischio sono gli stessi cantieri già avviati, ma che necessiteranno di ulteriori fondi per fronteggiare l’escalation dei costi delle materie prime.
E a questo punto, rimarca Palazzi, un commissario al posto suo potrebbe significare solo l’espletamento dell’ordinaria amministrazione. Come dire: azzerare il lavoro fatto sinora dalla sua giunta.