Imu e Tasi: stangata sulle seconde case

Mantova fra i capoluoghi lombardi più onerati anche nelle abitazioni di lusso

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MANTOVA Potrebbe essere una fortuna che il bilancio previsionale del Comune sia stato approvato a dicembre, prima del varo della manovra finanziaria con la quale il governo giallo-verde di fatto ha sbloccato l’obbligo di non aumentare le tasse locali; ma il ragionamento è solo accademico, dal momento che per le seconde case e per le case sfitte la tassazione stabilita a Mantova è già alle stelle, avendo applicato da anni la massima aliquota. Come dire che a Mantova l’investimento nel mattone comporta oneri fiscali tra i più alti della Lombardia – e credibilmente dell’intero paese.  A dirlo è il rapporto 2018 elaborato dai servizi territoriali della Uil, che ha preso in considerazione tutti i capoluoghi lombardi e quelli principali delle altre regioni, stilando medie e graduatorie che, sempre parlando delle seconde case o delle case di lusso, mette Mantova in condizioni quasi di svantaggio. Fatte salve le prime case, che sfuggono a tasse e balzelli, in città i proprietari di seconde case hanno pagato a dicembre 1.066 euro in media. Poco, certamente, se messi in relazione coi proprietari di immobili a Milano, dove la media è stata di 2.040 (record assoluto in Italia), ma già svantaggiatissimi in rapporto con gli omologhi proprietari cremonesi, che hanno versato mediamente 777 euro. A Lodi e a Sondrio addirittura l’onere dell’imposizione si quantifica rispettivamente in 536 e 476 euro. Dove poi Mantova soffre del caro-mattone è nelle case di lusso, tassate anche se prime. In tal caso i gravame medio è di 2.517 euro, mentre per le seconde pertinenze (cantine, box, posto auto…), e solo in queste, Mantova tira un sospiro collocandosi fra i comuni meno esigenti.
A questo punto si apre lo spiraglio pessimistico per il 2020, quando anche il comune virgiliano, se non verrà imposto nuovamente il blocco alle aliquote dei tributi locali, potrebbe dare un ulteriore ritocco. Ma non più di tanto: come detto, sin dalla precedente amministrazione, la seconda casa (ma anche l’immobile sfitto) è già tassata pressoché al massimo. Sensato semmai potrebbe essere abbassare il carico per rivitalizzare il mercato.