Inquinamento e omessa bonifica dell’area Sin: a giudizio sei manager della Ies e la stessa azienda

MANTOVA Sei manager e l’azienda per cui lavoravano all’epoca dei fatti sono stati rinviati a giudizio ieri mattina e affronteranno il processo per inquinamento ambientale, omessa bonifica e contravvenzioni in materia ambientale. Questo l’esito dell’udienza preliminare che si è conclusa ieri mattina davanti al gup Antonio Serra Cassano relativa alla contaminazione dell’area Sin di Mantova che vede imputati i manager del gruppo Mol, proprietario della Ies e la stessa azienda. Il processo per reati ambientali prenderà il via davanti al giudice Gilberto Casari il prossimo 15 dicembre. Si tratta di un processo bis per la vicenda delle omesse bonifiche nell’area Sin di Mantova, in questo caso relativo alla ex raffineria della Ies di strada Cipata. Il procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato e il sostituto procuratore Silvia Bertuzzi, contestano accuse di omessa bonifica e inquinamento ambientale nei confronti di dieci manager della Ies oltre che dell’azienda. Il gup Serra Cassano ieri ha accolto l’impianto accusatorio e disposto il rinvio a giudizio di sette di essi più la società. Nei confronti di cinque imputati è stata dichiarata la prescrizione relativamente al capo d’imputazione di cui all’articolo 257 del testo unico del codice dell’ambiente riguardante la bonifica dei siti. Per uno degli imputati è stato inoltre dichiarato il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto sia riguardo all’accusa di inquinamento ambientale che di omessa bonifica. In particolare la pubblica accusa ha sostenuto, producendo una dettagliata memoria di una settantina di pagine, la penale responsabilità per tutti i capi d’accusa a carico degli imputati. Responsabilità, secondo tale tesi, non attinente una contaminazione cosiddetta storica ma ai ritardi circa l’avvio dell’iter di bonifica delle varie aree. Inoltre, a parziale riformulazione dell’originale capo d’imputazione del decreto di citazione a giudizio, è stato altresì chiesto, per quanto attiene il solo capitolo delle contravvenzioni, il riconoscimento del cosiddetto reato in permanenza, fattispecie questa relativa al protrarsi nel tempo di una determinata condizione o evento per effetto di una condotta omissiva persistente e volontaria del soggetto agente. Di diverso avviso invece il collegio difensivo di Mol Group Italy che nel corso dell’udienza preliminare ha di fatto ribattuto alle contestazioni dei magistrati inquirenti. Dal prossimo 15 dicembre potrà farlo davanti al giudice.

I nomi degli imputati

Il gup di Mantova ha accolto le richieste di rinvio a giudizio nei confronti di Maurizio Migliarotti, Fausto Ponti, Ferenc Zoltan Horvat, Luca Perboni, Bianca Elena Valisescu, Richard Milosovic, e della Ies, azienda del gruppo Mol per la quale hanno sostenuto incarichi a livello dirigenziale nel periodo cui fanno riferimento le indagini della procura di Mantova. I reati che vengono contestato sono quelli di inquinamento ambientale e omessa bonifica, cui si aggiungono illeciti amministrativi e misure sanzionatorie, tra le quali l’articolo 257 del Codice dell’ambiente (testo unico, legge 152/06) relativo alla bonifica dei siti, l’articolo 452 terdecies del codice penale, relativo alla omessa bonifica, e l’articolo 452 bis del codice penale relativo all’inquinamento ambientale. Il gup ha inoltre dichiarato la prescrizione riguardo al capo d’imputazione dell’articolo 257 del Codice ambientale nei confronti di Fausto Ponti, Antonino Gulotta, Daniele Galassi, Attila Zsolt Szalay e Andrea Daloglio. Nei confronti di quest’ultimo è stato dichiarato il non doversi procedere per non avere commesso il fatto anche riguardo ai capi d’imputazione di inquinamento ambientale e quello di omessa bonifica.