MANTOVA Un grave lutto ha investito il mondo musicale mantovano alla notizia della prematura scomparsa di Massimo Repellini a soli 59 anni, una personalità di risonanza internaziomnale che aveva rinverdito con il suo violoncello, un Boquay del 1726, i fasti musicali di Omar Caprioglio. Repellini aveva suonato in organici orchestrali e accompagnato cantanti di chiara fama.
Intraprese lo studio del violoncello al conservatorio “Campiani” sotto la guida del maestro Francesco Strano e successivamente proseguì gli studi al “Verdi” di Milano col maestro Rocco Filippini, conseguendo il diploma nel 1986, prima di perfezionarsi a Città di Castello.
Al suo attivo numerose partecipazioni come primo violoncello con l’Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra del Bergamo Musica Festival, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Filarmonica Marchigiana e Orchestra del Festival internazionale di Brescia e Bergamo.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con importanti orchestre sinfoniche tra cui la Filarmonica Della Scala e l’Orchestra della Svizzera Italiana sotto la guida di valenti direttori (Muti, Sinopoli, Sawallish, Gergiev, Rostropovic, Temirkanov, Oren e altri).
Il felice sodalizio, a partire dagli anni 90 col baritono Leo Nucci e l’Ensemble “Salotto ‘800”, da lui fondato, gli ha permesso di vivere la sua profonda passione per la lirica in qualità di violoncello solista nel “Salotto 800” suonando nei più famosi teatri d’Italia e del mondo.
Oltre all’attività concertistica, ha svolto negli anni un’intensa attività didattica in varie scuole e conservatori nazionali, tra cui, da ultimo, il “Campiani” di Mantova.