La nuova via Verdi sarà priva di barriere architettoniche

MANTOVA “Rivedere la qualità dei punti di accesso principali al centro storico studiando i limiti nelle zone a traffico limitato che coincidono con la presenza di infrastrutture impattanti dal punto di vista visivo; realizzare interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche; valutare la possibilità di potenziare il patrimonio arboreo nei luoghi di maggiore fruizione pedonale; fornire i contorni della redazione di linee guida per gli arredi da collocarsi negli spazi aperti da parte delle attività commerciali”.
Su questi presupposti e con questi obiettivi è stato sviluppato il progetto di riqualificazione di via Verdi da parte dello studio Archiplan di Mantova. I lavori sono stati inseriti dal titolare dei lavori pubblici  Nicola Martinelli nel piano triennale delle opere ai primi posti. Un’opera strategica da realizzarsi entro l’anno (probabilmente già in primavera si vedranno i primi interventi) il cui cantiere non dovrebbe protrarsi oltre i 6 mesi – pandemia permettendo. Costo complessivo: 700mila euro.
Balza all’occhio intanto il livellamento fra strada e marciapiedi, così come avvenuto in corso Vittorio Emanuele, dove le carreggiate sono pareggiate co le corsie pedonali e ciclabili. Un accorgimento diventato indispensabile per eliminare le barriere architettoniche e che richiederà, nel caso, uniformità di materiali.
Rispetto al porfido utilizzato dagli anni ’30, le proposte per le nuove pavimentazioni stradali e dei marciapiedi (quote differenziate definite dagli interventi novecenteschi) saranno introdotti nuovi materiali, provenienti da cave dell’arco alpino, in grado di migliorare le qualità estetiche e tecniche offerte dallo stesso porfido. Questo materiale si caratterizza, a detta dei progettisti, per la difficoltà ad ottenere lastre di grande formato e spessore, «aspetto che comporta un limite compositivo importante quando la proposta progettuale intenda stabilire ruoli e gerarchie nella gestione dello spazio».
Non solo. Questa configurazione che va a eliminare i dislivelli costituirebbe, a detta dei progettisti, “l’intervento pilota per il riordino delle quote delle pavimentazioni presenti nel centro storico che riporterebbero la situazione altimetrica come era all’inizio del 20° secolo, di fatto priva di barriere architettoniche”.
Il resto del lavoro riguarderà l’arredo, e in particolare piante e fioriere, ancora tuttavia da definire, oltre alla cura o risistemazione dei sottoservizi e degli allacciamenti alle utenze delle abitazioni.