Mail che annunciano rimborsi da parte dell’Inps, ma è una truffa

MANTOVA Mail che annunciano rimborsi Inps pari a 715 euro su tasse e contributi pagati negli anni precedenti? Sono quelle che negli ultimi giorni hanno ricevuto alcuni cittadini di San Giorgio, Castel d’Ario e Bonferraro di Sorgà (ma probabilmente anche di altre zone, ndr) e che oltre a segnalarlo alle associazioni di consumatori preposte hanno voluto renderlo pubblico per evitare che qualcuno possa cadere in quella che è a tutti gli effetti una truffa. «Il sistema automatico Inps ci ha indicato che lei soddisfa tutti i requisiti e le condizioni per recuperare l’importo di 715 euro sulle tasse e/o contributi pagati nell’anno 2022. Tuttavia, abbiamo provato ad effettuare il pagamento dell’importo indicato tramite bonifico bancario ma l’operazione non è andata a buon fine perché i suoi dettagli bancari che sono in nostro possesso risultano errati o incompleti. Per completare il processo di pagamento la invitiamo a visitare il nostro sito per aggiornare le sue coordinate bancarie»: questo il contenuto nella mail che hanno ricevuto i pensionati che si sono rivolti al nostro giornale per denunciare pubblicamente il tentativo di raggiro. Ebbene, quelle mail vanno cestinate senza fornire alcun dato. Trattasi infatti di “phishing”, ovvero una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti. Si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli. Il malcapitato utente viene quindi invitato a cliccare su un link per accedere alla pagina dedicata nella quale sarà possibile inserire i propri dati bancari. Ecco, è bene non farlo, perché in realtà non c’è alcun rimborso e i dati finiranno nelle mani di delinquenti che cercheranno solo di prosciugare il tuo conto in banca. Diffidare, quindi, da queste comunicazioni in quanto l’Istituto nazionale di previdenza sociale, per ovvi motivi di sicurezza, non invia mai messaggi di posta elettronica contenenti allegati da scaricare o link cliccabili. Tentativi simili si erano verificati anche durante l’emergenza Covid-19, altra occasione per i malviventi per provare a truffare gli utenti interessati alle prestazioni e ai servizi erogati dall’Istituto per fronteggiare la crisi dovuta alla pandemia.