Maltratta la moglie italiana perché è “troppo occidentale”: a processo

MANTOVA – Era stata zitta per due anni, prendendo le botte dal marito, poi quando lui l’aveva presa per il collo stringendo quasi a farla soffocare, era andata dai carabinieri a sporgere querela, quindi aveva chiamato a casa: “papà, vienimi a prendere”. Due anni di violenze domestiche spesso per motivi futili e in fin dei conti perché voleva vivere in modo “troppo occidentale”. Per forza: lei è occidentale. Italianissima e sposata a soli 18 anni con un nordafricano che la maltrattava. Questa l’accusa di cui ora deve rispondere lo straniero in tribunale a Mantova. Stando a quanto emerso dalle indagini e ribadito in aula dalla vittima, sentita l’altro ieri, lui non voleva che lei trovasse un lavoro e nemmeno che prendesse la patente, insomma che avesse una vita normale come qualsiasi donna. Una vicenda molto simile ad altre che invece di finire con una querela e un processo in tribunale sono andate a finire molto peggio. I fatti per i quali si è aperto il processo l’altro ieri sarebbero avvenuti nell’arco di un paio d’anni tra il 2014 e il 2016, quando la coppia conviveva in un comune del Basso Mantovano. Stando a quanto raccontato in aula dalla donna, il suo ex marito aveva frequenti scatti d’ira nei suoi confronti, ma lei non aveva mai denunciato le percosse subite fino all’ultimo episodio, quando lui al culmine dell’ennesima lite l’aveva afferrata per il collo. «Mia figlia non mi aveva mai detto nulla fino ad allora» ha poi raccontato il padre della giovane, che era stata poi medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. Il processo proseguirà a marzo e quindi il prossimo aprile per la sentenza.