Maltrattamenti, 40enne condannato

Il tribunale di via Poma

MANTOVA SStando all’ipotesi accusatoria aveva perpetrato a più riprese condotte violente e vessatorie ai danni della propria moglie. A finire sul banco degli imputati con l’accusa di maltrattamenti in famiglia era stato nella circostanza un 40enne cittadino albanese residente a Borgo Virgilio. I fatti a lui ascritti risalivano nello specifico allo scorso anno quando, a fronte della denuncia presentata ai carabinieri da parte della persona offesa, era così scattata nei suoi confronti, su impulso della procura di via Poma, la procedura normativa circa il cosiddetto “codice rosso”. Alla luce delle conseguenti risultanze investigative l’uomo, a marzo 2021, era stato quindi sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Divieti che, sempre secondo la pubblica accusa, non gli avevano però impedito di continuare a perseguitare ugualmente la ex compagna. In più occasioni infatti era stato pizzicato dai militari dell’Arma a bazzicare sotto l’abitazione della donna o nei luoghi da lei frequentati usualmente; per questo era stato proposto alla procura virgiliana l’aggravamento della precedente misura sostituita con quella della detenzione in carcere poi revocata a stretto giro a seguito di ricorso al tribunale del Riesame da parte del difensore dell’arrestato, l’avvocato Andrea Rossato. Ieri mattina quindi l’epilogo giudiziario della vicenda a lui ascritta. Comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Antonio Serra Cassano, l’imputato, riconosciuto responsabile dei reati ascrittigli, è stato infine condannato con rito abbreviato a due anni di reclusione senza sospensione condizionale della pena – in quanto già pregiudicato – a fronte dei tre anni e otto mesi chiesti in requisitoria dal pubblico ministero Lucia Lombardo. (loren)