MANTOVA Vertenza Corneliani a una svolta? I sindacati sono ottimisti. Proprio mentre ieri si è consumata la quarta tornata di sciopero in azienda, ma senza presidio (con le 7 ore di ieri siamo a 19, su un monte ore di astensioni per 32 complessive), l’amministratore delegato della maison Giorgio Brandazza ha incontrato le Rsu rendicontando quanto è maturato in queste settimane di silenzi e riserbo, sia sul tavolo aziendale che a quello romano del Mise del 23 dicembre scorso.
Intanto, la novità sostanziale: il consiglio d’amministrazione convocato per domani sarà chiamato a deliberare la richiesta al tribunale di Mantova di prorogare di altri 90 giorni il termine ultimo per il deposito del piano concordatario, la cui scadenza era stata fissata per il prossimo 15 gennaio. E tutto questo avviene in forza di un elemento di novità che sarebbe rappresentata da una offerta di acquisto dell’azienda, da sommarsi a un altro “interessamento concreto”. Nessun nome, né ufficiale né ufficioso, per quanto riguarda i nuovi possibili partner, anche se già la stessa azienda aveva indicato al tribunale Giglio in Group, Berg e Pillarstone i possibili soggetti interessati a una futura partnership, in qualità di investitori.
«Siamo contenti che, grazie alla mobilitazione e alla determinazione dei lavoratori Corneliani, le scelte societarie si stiano incanalando verso lo sblocco da noi auspicato già nel mese di novembre – commenta una nota sindacale congiunta di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil –. Ancora una volta le iniziative sindacali e il sostegno delle istituzioni hanno permesso un doppio passo avanti, e lo sblocco della situazione fino ad ora stagnante».
Insomma, questa richiesta di proroga di tre mesi cambia lo scenario, anche se le parti sociali affermano di non abbassare la guardia: finché la proroga non sarà approvata dal Cda sarà mantenuto lo stato di agitazione, ma con mobilitazioni sospese nelle ore in cui gli ipotetici nuovi investitori avranno bisogno per approfondire e concretizzare, il loro manifestato interesse.