Maltrattamenti e lesioni, 40enne condannato a un anno e sette mesi

Mantova Un anno e sette mesi di reclusione a fronte di una richiesta da parte del pubblico ministero pari a tre anni. Questo quanto deciso ieri, dal giudice Maria Silvia Siniscalchi, nei confronti di un quarantenne cingalese residente nell’Alto Mantovano finito a processo circa le ipotesi di maltrattamenti in famiglia e lesioni perpetrate ai danni dell’allora coniuge. I fatti a lui ascritti risalivano nello specifico al periodo compreso tra il 2014 e il 2017 quando lui e la moglie erano ancora sposati. Oltre a chiamarla con appellativi a dir poco offensivi, una volta nel corso di un acceso alterco le aveva afferrato una mano provocandole una frattura scomposta a un dito. In un’altra occasione dopo un violento litigio l’aveva riempita di schiaffi e dopo averla afferrata per i capelli le aveva sbattuto la testa contro il muro procurandole una lesione al naso. Come descritto nel capo d’imputazione a lui ascritto l’episodio più grave era invece occorso nel 2017, quando la donna era in stato di gravidanza: durante una delle frequenti liti l’aveva infatti spinta a terra facendole sbattere la pancia. La donna, a causa della forte emorragia conseguente, aveva subito un aborto. Accuse queste respinte in toto dall’imputato in sede d’istruttoria dibattimentale. (loren)