Mantova, le imprese fanno da sé

Mantova  In questi ultimi 15 anni sembrava che fossero state le banche ad aver chiuso i rubinetti del credito alle aziende italiane, invece pare sia avvenuto l’esatto contrario. Secondo l’ultimo report diffuso dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre sono gli imprenditori che avrebbero deciso di non rivolgersi più agli istituti di credito, risolvendo lo storico problema della mancanza di liquidità attraverso il ricorso all’autofinanziamento. In questo ambito Mantova occupa la 39ª posizione a livello nazionale nel ranking per calo relativamente al periodo che va dal novembre 2011 al novembre 2024. Quattordici anni fa il volume complessivo di prestiti a imprese nella nostra provincia ammontava a 12,3 miliardi di euro, consono diventati 7,3 miliardi alla data dello scorso novembre, per un calo complessivo di 5,1 miliardi di euro per una variazione pari a -41,2%, una media comunque superiore al -34,9% di quella nazionale. Come sarebbe avvenuto questo autofinanziamento? Apportando capitali propri (di imprenditori e soci) o di terzi (attraverso il mercato dei capitali e l’azionariato diffuso). A sostegno di questa chiave di lettura va segnalata anche la decisa diminuzione della domanda di credito avvenuta in questi anni da parte delle imprese, poiché, a seguito anche dei buoni risultati economici ottenuti, molte attività rimaste sul mercato hanno aumentato i risparmi e conseguentemente il loro utilizzo per far fronte alle spese correnti e agli investimenti. Però è anche verosimile che per molte micro imprese alla contrazione dei prestiti non sia seguita alcuna forma di autofinanziamento, bensì un progressivo deterioramento economico/finanziario che le avrebbe fatte scivolare nell’area grigia dell’insolvenza o, peggio ancora, a rivolgersi al mercato del credito illegale. Tra il novembre 2011 (periodo di picco massimo dei prestiti erogati alle imprese) e lo stesso mese del 2024 (ultimo dato disponibile), la maggiore contrazione delle consistenze si è verificata nel Centro (-42,6%) e nel Sud (-42,4 %) con il record di Siena (-59,1%), mentre sul fronte dei depositi il Nordest è la macro area che ha subito l’incremento più importante pari al 178%. La provincia con le imprese che hanno accumulato più depositi è Cremona (+298,3%).