Maratonina: Mantova invasa e intrappolata

Successo per la manifestazione sportiva, polemiche per il blocco del traffico in città

MANTOVA Chi era dentro è rimasto dentro e chi era fuori è rimasto fuori. È andata più o meno così ieri mattina per chi doveva uscire dal centro cittadino oppure entrarci: Mantova è stata off limits per gli automobilisti per tutta la mattinata di domenica per la maratonina. Un’allegra invasione di atleti che hanno preso parte a questa gara nella splendida cornice non solo del centro storico ma anche dei quartieri cittadini, dalle ciclopedonali alle strade. A questa “allegra” invasione ha fatto da controcanto quella un po’ meno allegra di chi per un motivo o per l’altro doveva uscire dalla città oppure entrarci. In questo caso un serpentone di auto incolonnate ha preso il posto di quello dei podisti e invece dell’allegria di questa brigata colorata si sono visti e soprattutto sentiti commenti decisamente coloriti. Insomma, non tutti l’hanno presa sportivamente, anche perché in città non sono tutti sportivi; così non sono state poche le chiamate di cittadini e non piuttosto adirati per questo blocco totale del traffico che ha fatto spuntare in una sonnolenta domenica mattina un ingorgo da grigio giorno feriale. Certo, era stato scritto sui giornali, detto sulle Tv e sul web che questo sarebeb stato un week-end difficile per il traffico in città. Tutti avvisati ma ad ogni modo senza via d’uscita (o d’entrata). Di fatto ieri la zona più vicina al centro in cui si poteva parcheggiare era quella di viale Mincio, dove però il 99,9% periodico degli stalli era occupato dalle auto dei partecipanti alla maratonina. Al “posto di blocco” del rondò di fronte al castello di San Giorgio un tizio in pettorina gialla suggeriva di parcheggiare in piazza Virgiliana. Ottima idea, peccato fosse impraticabile. Infatti dopo avere imboccato viale Pitentino da porta Mulina ci si rendeva conto che l’unico accesso era quello viale Trento, ovvero contro mano. Chiusa via Portazzolo, impensabile percorrere corso Vittorio Emanuele, impossibile passare da via Rea, e una volta districatisi tra le strade e stradine di Valletta Paiolo ecco il cul de sac di piazzale Gramsci, con un rondò percorribile in tutti i suoi 360 gradi entrando da viale Gorizia per poi uscire nell’unica strada aperta, ovvero viale Gorizia. Proprio in piazzale Gramsci qualcuno diceva che corso Garibaldi era aperto al traffico. Il tentativo per arrivarci passava obbligatoriamente per via Nenni per un nuovo imbottigliamento in via Bellonci per entrare in via Visi, dove automobilisti ormai alla disperazione facevano inversione in mezzo alla strada, alcuni infilando contro mano il sottopasso di vale Montello, altri schivando le transenne per poi ripartore verso Porta Cerese senza alcuna garanzia di potere proseguire. “Tra mezz’ora si riapre tutto” diceva a mezzogiorno un altro con la pettorina gialla all’imbocco di via Visi, dove se non altro si trovava da parcheggiare perché nel frattempo i reduci della maratonina erano tornati a prendere le proprie auto. Alla prossima edizione.