Non odissea ma vero calvario per i pendolari di Milano

MANTOVA  Un’ora rientra ormai quasi nella norma. Due ore sono oggetto di nota di cronaca. Tre ore, addirittura, di azione giudiziaria. Tale è il proposito dei pendolari che ieri sera hanno dovuto subire non un’odissea, come suol dirsi, ma un vero calvario per poter rientrare a Mantova con il treno regionale delle 18.20 in partenza dalla stazione centrale di Milano in direzione Mantova.
Il motivo del ritardo abissale rientra fra i tanti guasti al materiale rotabile della tratta “maledetta”. Il “Caravaggio” 2177 di Trenord, partito dal capoluogo ambrosiano, si è fermato di lì a poco fra Lambrate e Rogoredo. A brodo c’erano 250 pendolari, fra lavoratori e studenti. E a quel punto è iniziato il rimbalzello delle informazioni, dato che gli annunci “ufficiali” fornite a bordo del convoglio hanno solo reso conto dell’attesa di un mezzo sostitutivo. Il quale sarebbe dovuto partire da Milano per raccogliere tutti. Ma qui nasce il secondo disservizio.
Il mezzo sostitutivo era il regionale 2181 che doveva partire sempre da Milano in direzione Mantova, ma anche per questo convoglio, con partenza canonica alle 20.20, sono incorsi problemi che hanno differito la partenza di circa un’ora sulla tabella di marcia. E a questo punto fra gli utenti è esplosa la rabbia, dal momento che alle due ore di ritardo preventivate se n’è aggiunta una terza. E l’arrivo allo scalo di piazza don Leoni dalle 20.18 si è spostato alle 23.