Occupazione nel Mantovano, le preoccupazioni della Cisl

LAVORO

MANTOVA  Mercato del lavoro sembra consolidarsi per la Cisl Asse del Po lo stato di criticità occupazionale della Provincia di Mantova.
Analizzando i dati relativi al 3° trimestre ciò che emerge lascia intatte le preoccupazioni espresse a più riprese dai sindacalisti di via Torelli.
“I dati dal sistema Sistal di Regione Lombardia – fa notare Dino Perboni – segnalano una diminuzione delle assunzioni che sono passate dalle 16461 del 2018 alle 16245 del 2019 con un calo di -1,3%. Le proroghe sono diminuite del -4,9% e sono passate al 4484 rispetto al 4717 del 2018, mentre le cessazioni sono diminuite del -1,5%% attestandosi a 16822 rispetto alle 17081 del 2018. Infine, il saldo fra assunzioni e cessazioni ha segnato un – 577 unità; un dato che evidenzia il peggioramento della situazione. I settori che hanno riscontrato un maggior calo sono l’industria e le costruzioni”.
“Andando più a fondo dei dati registrati – prosegue il segretario generale della Cisl Asse del Po – la situazione è negativa in tre settori su quattro. E questo è estremamente preoccupante, in quanto rappresentano una buona fetta del mercato del lavoro. I contratti tempo determinato sono cresciuti e il saldo fra avviamenti e cessazioni è stato molto positivo pari a +322,7%, con una crescita delle assunzioni del 33,0% pari a 3997 nel 2019 rispetto ai 3005 del 2018, ma anche le cessazioni sono aumentate per il 12,8%, passando da 3186 del 2018 ai 3594 nel 2019. Tuttavia, i contratti di apprendistato sono diminuito del -15,8%: gli avviamenti sono calati dai 592 del 2018 ai 546 del 2019 pari al -7,8%, cosi come di poco sono diminuite le cessazioni passando dal 314 ai 321 del 2019. Per quanto riguarda i contratti flessibili la situazione è complessivamente in calo, tant’è che nel 2019 le assunzioni sono state di 12500 unità rispetto ai 13176 del 2018. Anche le cessazioni sono diminuite passando da 8826 a 8195”.
“Tali dati, – ribadisce il sindacalista della Cisl – che fotografano la situazione al 3° trimestre del 2019, indicano chiaramente che la dinamica occupazionale non è in crescita, e buona parte delle assunzioni stabili sono in sostituzione di chi è andato in trattamento di quiescenza, per cui non sono nuovi posti di lavoro. Così come la ripresa dei contratti a tempo determinato conferma il ricorso a contratti flessibili per far fronte a condizioni temporanee di fabbisogno occupazionale, ma non stabile e duraturo. Pertanto la situazione conferma quanto già verificato fin dalla fine del 2018, ossia che la prospettiva occupazionale, nella Provincia di Mantovano, è verso un quadro negativo ed in peggioramento. Per far fronte a questa situazione, e quindi modificare l’inesorabile stagnazione occupazionale e di sviluppo di nuovi posti di lavoro e quindi di imprese, serve un Accordo Territoriale per il Lavoro, che attraverso un’intesa fra il Comune di Mantova, i Comuni dell’hinterland, i Comuni dei Piani di Zona, la Regione Lombardia, la CCIAA, la Provincia e le rappresentanze datoriali e i sindacati, realizzi nuovi investimenti industriali nel territorio e favorisca la dinamica espansiva delle imprese che già sono presenti nel territorio. Si devono attrarre nuovi insediamenti produttivi ed aziendali. Solo così potremo creare nuovi posti di lavoro”.

Paolo Biondo