Pasqua col botto in città: record di visitatori nei musei. Pienone anche per alberghi e agriturismi

MANTOVA  I giorni della pandemia e del crollo di presenze nelle festività di primavera sembrano davvero un brutto ricordo che i mantovani si sono lasciati alle spalle. In queste festività pasquali addirittura sono stati ampiamente superati i numeri del dicembre scorso, che pure avevano aperto ampi spiragli di rinascita economica e turistica.
Indicativamente, nella prima settimana di dicembre, i numeri dei visitatori di Palazzo Ducale (primo monumento di riferimento) oscillavano fra i 454 del 6 dicembre e i 1.091 del giorno successivo. In questi giorni invece la rendicontazione della biglietteria esprime ben altri valori: Venerdí Santo 1.530 ticket, sabato 2.236, domenica 2.388 e ieri, lunedì dell’Angelo, 2.402. Numeri che si sono riverberati quasi senza scarti anche nella villa giuliesca di Palazzo Te, dove abbiamo assistito a una sorta di pareggio: venerdì 7 aprile  1.235 visitatori, sabato 8  2.183, domenica di Pasqua 2.129, e a Pasquetta ben 2.659 (record delle festività nei poli museali). Nel complesso, oltre 8mila presenze in appena quattro giorni.
Incoraggianti anche i numeri dei musei “minori”. Inizia infatti a dimostrare attrattività il Maca, il museo delle collezioni civiche nel Palazzo di San Sebastiano, che ieri ha segnato la punta massima di 1.008 visitatori, e 1.002 nella giornata di Pasqua. Cifre di poco inferiori negli altri giorni del Triduo. Dal pari incoraggianti i resoconti del Tempio di San Sebastiano (il Famedio, per intenderci), che tra sabato e ieri ha superato la soglia delle 1.100 presenze, con una media di oltre 500 visitatori al giorno.
Per il resto, le piazze e le vie della città hanno reso una fotografia eloquente dell’attrattività di Mantova in questo primo scorcio di primavera; un ottimo auspicio – tempo permettendo – per la imminente stagione delle gite scolastiche e dei turisti giornalieri dei fine settimana.