Picchiò due clienti al bar, operaio condannato a due anni per lesioni

MANTOVA A seguito di un furibondo litigio sfociato poi in aggressione con un corpo contundente, due persone erano finite in ospedale. La prima con una prognosi superiore ai quaranta giorni mentre la seconda era stata dimessa con ferite giudicate guaribili in una decina di giorni. Per quell’evento violento occorso il 7 febbraio del 2016 erano quindi finiti a processo per lesioni personali pluriaggravate E.S., quarantenne operaio di Viadana di origini albanesi e il fratello minore giudicato però in separata sede con riti alternativi. Nello specifico tutto era iniziato attorno alla mezzanotte in un bar di Commessaggio Inferiore, frazione di Sabbioneta. Per motivi mai del tutto chiariti l’alterco, sorto all’interno dell’esercizio commerciale e poi proseguito all’esterno dello stesso, era scaturito tra il quarantenne ed un avventore di 46 anni. Questi era quindi stato colpito dall’avversario alla testa con pugni nonché con un oggetto metallico che gli aveva causato la frattura del gomito sinistro e un forte trauma cranico. L’imputato se l’era poi presa anche con un secondo cliente, colpito al capo e al gomito con la stessa arma impropria. Anche lui aveva dovuto ricorrere alle cure sanitarie. Ad aggravare la posizione dell’albanese, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stata anche la premeditazione e la serietà delle lesioni provocate superiori ai quaranta giorni. Ieri mattina, conclusa l’istruttoria dibattimentale, l’imputato è stato quindi condannato dal giudice Giovanna Camillo a due anni di reclusione a fronte di una richiesta del pubblico ministero di due anni e sei mesi.