Pro-Gest, da oggi tutti in cassa integrazione

MANTOVA Si volta pagina. Una pagina sofferta per i 49 dipendenti della Pro-Gest che da oggi entrano in cassa integrazione. Il risvolto positivo, annunciato la settimana scorsa, è dato dal fatto che anche tutti i 19 dipendenti già assunti a tempo determinato sono passati a tempo determinato, e potranno anche loro, assieme agli altri 30 colleghi a tempo indeterminato, fruire degli ammortizzatori sociali.
Il meccanismo a rotazione farà sì che per alcuni si interrompa la Cigs consentendo loro di tornare in stabilimento per le ordinarie mansioni manutentive. Non quelle produttive, dal momento che tutti gli impianti sono fermi, almeno sin quando la conferenza dei servizi in corso in Provincia non decida nel merito del nuovo piano industriale presentato dalle Cartiere Villa Lagarina, capofila del gruppo, le quali hanno acconsentito a rinunciare definitivamente a produrre energia in proprio mediante lo smaltimento e la valorizzazione dei rifiuti, in cambio di un raddoppio di produzione.
Insomma, niente inceneritore, ma a condizione di poter concedere allo stabilimento mantovano ex Burgo di potersi garantire la sostenibilità produttiva. Sulla questione gli enti preposti a esprimersi (Provincia, Comune, Arpa, Parco del Mincio in primis) hanno assicurato di pronunciarsi al minimo dei termini di legge consentiti, e dunque entro marzo.
Ieri frattanto le Rsu aziendali hanno avuto un confronto con il candidato sindaco del centrodestra  Stefano Rossi, il quale ha confermato le proprie posizioni anticipate alla vigilia. Con una nota in più: la politica ha il dovere di fare chiarezza che non si può rinunciare all’industria se questa osservi ogni disciplinare in materia ambientale. Né Rossi ha mancato di cogliere l’occasione, riportando un recente articolo del “Sole 24 Ore”, per giudicare negativamente la condotta dell’amministrazione, che nel caso Pro-Gest avrebbe agito al peggio delle sue possibilità pur di cavalcare l’onda di un sentimento popolare.
A impianti attivi, ha detto Rossi, nel comitato di controllo ambientale che si andrà a costituire, sarà bene che sieda anche un ambientalista, a scanso di equivoci e di facili strumentalizzazioni.