MANTOVA Si sono introdotti forzando la porta d’ingresso e una volta dentro, in tutta tranquillità, hanno messo a soqquadro l’intero locale razziando quanto era possibile. Ancora un episodio predatorio messo a segno ai danni della trattoria Isidora, esercizio gestito dall’omonima cooperativa sociale di lavoro, in largo Primo Maggio, nell’area nuova del quartiere di Borgo Angeli. L’ultimo raid perpetrato in ordine di tempo è occorso nella notte tra giovedì e ieri. Un modus operandi quello utilizzato nella circostanza dai soliti ignoti a ben guardare messo in pratica, purtroppo, già nel recente passato. Ai ladri infatti, è bastato, pure stavolta, far leva con un cacciavite sulla base dell’infisso per rompere la serratura e potersi così intrufolare all’interno del ristorante, in cui da anni lavorano, nell’ambito di un progetto d’inclusione e inserimento sociale, giovani con disabilità. Un bottino quello racimolato dal gruppetto di balordi in questa specifica occasione costituto prettamente da generi alimentari e bevande visto che, considerati anche i numerosi precedenti citati, nel registrato di cassa era stato lasciato denaro contante. A fare l’amara scoperta e a segnalare l’episodio al comando di viale Fiume sono stati gli stessi gestori ieri mattina al momento della riapertura. Sul posto immediato l’intervento degli investigatori della Polizia Locale per i rilievi del caso. Le indagini, per risalire ai responsabili, proseguiranno ora vagliando anche i filmati a circuito chiuso delle telecamere di zona oltre a quelle installate proprio all’ingresso della trattoria. Sconsolata e comprensibilmente amareggiata la presidente della onlus Monica Perugini: «Dopo un periodo di relativa tranquillità – ha raccontato alla Voce – siamo stati presi di mira ancora una volta. Era dalla scorsa estate infatti che non si verificavano casi simili perpetrati ai nostri danni. I malviventi, oltre a bottiglie di super alcolici e di birra, a qualche ortaggio e ai vasetti di confettura confezionate dai ragazzi, non hanno nemmeno risparmiato la teglia di arrosto che il nostro chef aveva preparato in vista di un breve soggiorno (con partenza fissata per ieri pomeriggio – ndr) in una casa vacanze a San Zeno di Montagna».