Rapine in villa: arrestato il responsabile di due colpi

Operazione Carrarmato dei Carabinieri di Mantova

MANTOVA Era stato condannato a 9 anni e sei mesi di reclusione lo scorso maggio in contumacia perché ritenuto responsabile di due efferate rapine ai danni di persone anziane. Nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Mantova hanno rintracciato Gheorghe Aurel Caldararu, un 33enne rumeno che era già detenuto per altra causa in un carcere del suo paese. E’ questa la prima fase dell’operazione Carrarmato, i cui particolari sono stati illustrati questa mattina in confernza stampa nella caserma di via Chiassi,m sede del Comando provinciale dell’Arma. Secondo gli investigatori mantovani, il 33enne faceva parte di una batteria di pendolari delle rapine insieme ad altri tre/quattro connazionali nei confronti dei quali sono tuttora in corso indagini. Il 33enne è stato processato e condannato in primo grado a Mantova per due rapine ai danni di due coppie di anziani coniugi. La prima risale alla sere del 19 febbraio 2015, quando quattro persone, forzando le finestre, si erano introdotte in una villa di via Borgo Venezia del comune di Roverbella, sorprendendo i coniugi presenti all’interno ed aggredendoli con calci e pugni. Anche dietro la minaccia al collo con forbici e coltello, ottenevano i gioielli e poco più di 300 euro, per poi fuggire. Per la padrona di casa l’immediato soccorso e ricovero per lacerazioni dei reni, ematomi e fratture costali e tanta paura. Infatti i rapinatori, per ottenere più possibile, avvicinandole il coltello al volto, la minacciavano di tagliarle un dito. Nonostante il pugno al volto e ferite varie, il marito rifiutava il ricovero. L’altra rapina era stata invece messa a segno la sera del 6 maggio 2015 quando tre persone si introducevano nella villa bifamiliare a San Rocco di Quistello, in via Boscarello. Dopo aver forzato delle porte finestre; sorprendendo gli anziani coniugi a letto, li aggredivano a bastonate, calci e pugni; preso il bottino, fuggivano. Costretti a ricorrere alle cure dei medici entrambe le vittime.
La gravità dei fatti, la forte eco sulla stampa ed il pronto impegno manifestato dall’Arma per la cattura dei responsabili aveva indotto, già nei giorni successivi, i rapinatori a lasciare l’Italia.
La comparazione delle scenae criminis, le acquisizioni testimoniali, le attività tecniche permettevano, quindi, al Nucleo Investigativo di Mantova di dare un nome ai componenti della banda e concentrarsi sulla loro cattura. I brillanti risultati ottenuti dai carabinieri hanno suscitato il plauso dell procuratore capo e del prefetto di Mantova.