Realtá virtuale per i piccoli pazienti di Pediatria del Poma

MANTOVA Sottoporsi alle analisi senza il carico di stress psicologico (ed emotivo) che, soprattutto in giovane età, scaturisce da una visita in ospedale. Un sogno pronto a diventare realtà anche a Mantova e grazie all’interessamento della Fondazione Villa Carpaneda, onlus di Rodigo, che ieri mattina ha donato due visori digitali per le strutture di Pediatria degli ospedali di Mantova e Borgo Mantovano, contribuendo così alle indicazioni regionali relative al progetto “Ospedale senza dolore”. Dalla Fondazione Villa Carpaneda sono inoltre arrivati 10 monitor tv per le stanze dei bambini della Pediatria del Carlo Poma. Con la donazione dei visori di realtà aumentata, già presenti presso le pediatrie di alcuni ospedali del Veneto, tra i quali Venezia e Mestre, la mattina di ieri diventa il punto d’inizio nel territorio lombardo di un percorso di studi atto a raccogliere dati scientifici per valutare i risultati dell’applicazione dei caschi di realtà aumentata sui livelli di stress dei pazienti pediatrici trattati e dei soggetti sottoposti a un percorso di trattamento dell’anoressia. I visori sono prodotti da una società all’avanguardia nello sviluppo di esperienze interattive immersive, la Apice Srl, attiva dal 1989. «I monitor vanno a coprire il fabbisogno del controllo del dolore, della distrazione: sappiamo quanto sia importante garantire al bambino non solo le cure mediche necessarie ma anche che la permanenza all’interno dell’ospedale non sia traumatica – parole del direttore della Pediatria di Mantova, Silvia Fasoli – sappiamo bene come il trauma creato durante il ricovero sia un trauma che rimane, lo si vede nelle visite successive dove il bambino arriva in uno stato di paura: il metaverso, usato come scopo di gioco, proiettta il minore in un’altra realtà, distraendolo da qualunque procedura dolorosa (prelievo di sangue, iniezioni o altre procedure mediche). Usiamo già da tempo farmaci, per il controllo del dolore, con varie metodologie; adesso c’è anche un’altra strada». «Abbiamo trovato il progetto sviluppato nelle Ussl venete molto interessante e sebbene con la Fondazione ci occupiamo principalmente di problematiche socio sanitarie della terza età, ci è sembrato utile dare il nostro contributo per stimolarne la sperimentazione anche in Lombardia – spiega il presidente della Fondazione Villa Carpaneda, Stefano Nuvolari – più che una donazione, vuole essere l’inizio di un progetto, con Mantova come apripista, e ho chiesto al consigliere regionale Bontempi di farsi portavoce in Regione affinché questo progetto sia portato all’attenzione di tutte le realtà sanitarie lombarde, nell’interesse dei bambini». Alla consegna dei visori erano presenti anche il consigliere regionale Giorgio Bontempi; la vice presidente della Fondazione Villa Carpaneda, Monia Ghisini; Luca Ecclesio Livio, direttore della Pediatria dell’ospedale San Giovanni e Paolo dell’Ulss 3 Serenissima; il direttore amministrativo di Asst Giuseppe Ferrari; la coordinatrice infermieristica Alessandra Accogli, la coordinatrice e l’educatore della Pediatria di Borgo Mantovano Laura Toschi e Luca Pasqualini.
Antonia B.Baroni