Calcio serie C – Mantova, la coop del gol sei tu I migliori attaccanti? I difensori

Fabrizio Brignani
Fabrizio Brignani

Mantova Se dovessimo scegliere una giostra che rappresenti il Mantova, sceglieremmo una ruota panoramica. Il 13 maggio scorso, la società i suoi tifosi erano tutti lì a terra, sperando che qualcosa o qualcuno la sbloccasse per farla ripartire e rimetterla in asse. Quel qualcuno è il presidente Piccoli, insieme al direttore operativo Raffa, ovviamente il dt Botturi e mister Possanzini. La ruota ha iniziato a girare nel verso giusto, giorno dopo giorno. Sono arrivati i giocatori, tanto lavoro sul campo, la riammissione in Lega Pro, l’entusiasmo dei tifosi e poi l’inizio del campionato. E che inizio: su 11 gare, 8 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Uno score che ha permesso al Mantova di stabilizzarsi al vertice della classifica. Risultati importanti, meglio dire sorprendenti per una squadra costruita da zero, con giocatori che non avevano mai giocato insieme (fatta eccezione per Monachello, Panizzi, Mensah), ma che hanno sposato la causa biancorossa per rianimare una piazza che navigava da troppi anni in acque stagnanti.
Circolazione lenta del pallone e accelerazioni improvvise per fulminare le squadre avversarie. Un gioco che ha fatto storcere il naso a qualche palato fine, ma assolutamente efficace che ha mandato in gol ben 11 giocatori differenti. Brignani (3), Galuppini (3), Fiori (2), Maggioni (2), Burrai, Giacomelli, Mensah, Muroni, Radaelli, Suagher, Celesia (1). Per quest’ultimo, in realtà, si tratta di un “regalo” visto che il gol contro il Novara, frutto di una fortunosa carambola, è per noi un’autorete. Undici giocatori diversi a segno: è un dato record nel girone A. Nessuno infatti ha fatto meglio. Triestina, Virtus, Padova e Vicenza hanno mandato in gol 10 elementi. L’Atalanta U23 nove, Legnago, Giana Erminio, Renate e Lumezzane otto, Trento e Pro Sesto sette, Pro Vercelli, Pergolettese, Albinoleffe e Novara sei, Fiorenzuola e Arzignano cinque marcatori differenti, Pro Patria e Alessandria quattro. Detto questo, non si perde mai il vizio di cercare il pelo nell’uovo, anche se alla fine è una constatazione che hanno fatto anche in casa Mantova. Da parte degli attaccanti arrivano pochi gol (7 su 18) e all’appello mancano ancora Monachello e Debenedetti. Sono ben 5, invece, i difensori ad essere andati in rete, insieme hanno messo insieme 8 centri. Uno spunto su cui riflettere, ma che non deve preoccupare, anche se immaginiamo che per un attaccante non fare gol sia un po’ come essere in debito d’ossigeno. L’obiettivo ora sarà questo: andare alla ricerca di altri bomber, attraverso la costruzione del gioco e le palle inattive. Chissà che la ruota cominci a girare un po’ più velocemente anche per gli attaccanti.
Tommaso Bellini