Rossi (Mantova Ideale): “Su Esselunga e negozi sfitti Palazzi sbaglia”

MANTOVA «Nella città più rossa della Lombardia, che confina con l’Emilia e che spesso ne è stata considerata politicamente una sua appendice, succede che all’inaugurazione del primo ipermercato Esselunga addirittura una figlia di Caprotti si complimenti con il sindaco di sinistra per i tempi di realizzazione di un terzo rispetto alla media, quattro anni contro i canonici dodici. In realtà non corrispondente a verità, se contiamo anche gli anni del progetto Esselunga sul Te, locazione che era del tutto più appropriata, sia per questioni di viabilità, che per la soluzione che avrebbe portato all’annoso e mai risolto problema del nodo di Porta Cerese». Questo il commento del capogruppo della minoranza consiliare Stefano Rossi, in merito al nuovo superstore di piazzale Mondadori inaugurato lo scorso mercoledì. «Il Pd – prosegue – resterà dunque ancora indifferente ad un sindaco che strizza l’occhio ai Caprotti, penalizzando di fatto anche i due Ipercoop?». Altro argomento su cui Rossi focalizza la propria disamina è quello relativo ai negozi sfitti. «Nel 2020 c’è una categoria che non solo non ha ricevuto ristori, ma addirittura, nel Comune di Mantova, continua ad essere penalizzata. Si tratta dei proprietari di negozi sfitti i quali pagano al Comune il 30% in più rispetto al caso in cui il negozio sia affittato. Si tratta di una cosa già di per sè a mio parere illiberale, ma che diventa del tutto vessatoria quando viene applicata nell’anno del covid. Mi chiedo, se negli ultimi 14 mesi i negozi sono stati spesso forzatamente chiusi, chi si poteva azzardare ad aprire una nuova attività? E allora perchè affermare che è colpa dei proprietari che farebbero richieste di canoni altissimi? Ritenere che nel 2020 un proprietario avrebbe scientemente tenuto un negozio sfitto perchè essendo di principio ricco si diverte a corrispondere una tassa quasi doppia al Comune oltre che sostenere tutte le spese condominiali, significa come minimo avere una scarsa conoscenza di cosa significhi aprire un’attività per cui l’incidenza del canone di locazione è relativa. Lancio una provocazione. Se il sindaco dice che addirittura se fosse per lui triplicherebbe l’Imu fissi lui i canoni da applicare al metro quadro e porti ai proprietari i possibili conduttori prestando idonee garanzie per i pagamenti; a quel punto, in caso di rifiuto, sta bene anche decuplicare l’Imu».