Rossi vs Palazzi: la sfida del 2020 parte con i concerti

Mantova «Se Dio vuole, anche questi concerti ce li siamo tolti dalle p…! Mai più». Oggetto, i concerti estivi di piazza Sordello organizzati dall’amministrazione comunale retta da  Mattia Palazzi. Questo il fronte d’assalto estivo mosso da  Stefano Rossi, il filoleghista salviniano dato ormai per papabile anti-Palazzi nel 2020. Un’icastica affermazione interpretata – specie nell’alveo della sinistra – come un attacco frontale alla politica della cultura di piazza fortemente sostenuta dal sindaco. Il quale, dal canto suo, ribadisce attraverso i social network che proprio queste espressioni culturali sono finalizzate al rilancio di una città che vuole uscire dall’immobilismo pluriennale.
«Dopo tanto lavoro e gioco di squadra, volti stanchi e volti felici, con quasi 30mila presenze si è conclusa la quarta stagione dei grandi concerti estivi – scrive Palazzi –. Quattro anni fa abbiamo deciso di provare a riportare, dopo tanti anni, la grande musica internazionale a Mantova. Ci abbiamo creduto, ma non immaginavamo di riuscire, in così poco tempo, a diventare una delle principali piazze italiane dei live. Non esiste altra città con 50mila abitanti ad aver portato Elton John, Sting, Massive Attack, Jamiroquai, Morricone, Ben Harper, Noel Gallagher, Steve Hackett e altri ancora». Poi la conclusione: «Noi non torniamo indietro! Già al lavoro per l’estate live 2020, a Palazzo Te e piazza Sordello».
Ma la dichiarazione “programmatica” di Rossi ammette una precisazione. Accusato da filopalazziani di odiare la musica, l’interessato ribatte: «Ma quale odio per la musica! La musica ci sarà sempre nel prossimo futuro, ma non più mettendo in ginocchio la città come è stato fatto anche ieri sera (mecoledì, per il concerto di Steve Hackett, ndr), tra l’altro per appena 2mila persone. Ma soprattutto troverà ospitalità negli spazi idonei. È evidente che ancora una volta da parte del Pd non c’è la percezione della realtà. La città sta morendo, le attività commerciali perdono lavoro e clienti, le forze dell’ordine fanno turni massacranti. Mantova ha perso attrattiva per chi abita in provincia e nelle città vicine, chiusa alla frequentazione da una politica fatta solo di nuove ciclabili, Ztl smisurate, multe e zero parcheggi. Questa giunta vive in via Roma 39, gli amministratori non si rendono conto che cosa significhi parcheggiare senza pass. È sufficiente ascoltare i residenti per rendersene conto. Il centro sta vivendo una crisi mai vista, bisogna aprire occhi e orecchie e saper ascoltare la verità».