Sgominata gang di ladri di trattori, aveva colpito anche nel Mantovano

MANTOVA –  I colpi venivano pianificati prevalentemente di sera e di notte, dopo mirati sopralluoghi, nelle campagne tra Modenese, Reggiano e Mantovano. Una volta rubata, la merce veniva quindi custodita in casolari in disuso nella stessa zona del furto, in attesa di caricarla su autoarticolati con destinazione Campania per poi trasferirla all’estero. Questo il modus operandi utilizzato da un’organizzazione criminale, attiva nella Bassa, sgominata l’altro ieri dalla Polizia del commissariato di Carpi a conclusione dell’operazione “Gaggio”. Sono state sei infatti, le misure cautelari, di cui tre in carcere e altrettante agli arresti domiciliari, – oltre a quindi denunce – emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, al termine di un’articolata attività investigativa che ha permesso di individuare i componenti di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di trattori, attrezzature e materiale edile, in danno di aziende agricole, e alla loro successiva rivendita all’estero. Il sodalizio, gestito da soggetti di origine sinti tra i 21 e i 54 anni, tutti imparentati tra loro e residenti tra Novi di Modena e Mirandola, poteva contare su una fitta e capillare rete di ricettatori, in particolare sulla cooperazione di un gruppo campano, per “piazzare” i mezzi trafugati all’estero. L’indagine, protrattasi per quasi un anno da settembre 2019, era scattata dopo alcune denunce sporte da imprenditori locali che avevano subito il furto di trattori agricoli. Tra questi anche Mauro Grossi di Moglia a cui, nell’ottobre del 2019 era stato rubato un trattore John Deere del valore di circa 55mila euro. Gli investigatori, anche grazie a pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali, avevano raccolto una serie di elementi comprovanti non un semplice accordo tra le parti, ma un vero e proprio pactum societatis, ovvero un accordo che andava ben oltre la realizzazione del reato programmato concretizzandosi in una continua capacità di creare, in modo standardizzato, nuove occasioni criminali, in cui ogni associato aveva un proprio ruolo prestabilito. Tra questi anche le mogli degli indagati che collaboravano attivamente, accompagnando i coniugi durante i sopralluoghi diurni al fine di non destare sospetti e facendo da tramite tra le varie famiglie. In totale alla gang sono stati attribuiti 18 furti in aziende agricole, per un totale di venti trattori rubati, molti dei quali recuperati e già riconsegnati ai proprietari, oltre ad altri tredici furti di attrezzature agricole e materiale edile.