Sottopasso di Gambarara, il sindaco Mattia Palazzi: “Stavolta si fa”

MANTOVA Per la prima volta lo si vede scritto nero su bianco nella programmazione comunale: “Realizzazione sottopasso Gambarara”. Proprio lui, il famigerato passaggio a livello che da circa tre anni rappresenta la croce senza delizia dei veicoli indirizzati in città dalla direttrice bresciana, e viceversa, potrebbe trovare una soluzione definitiva con un sottopassaggio.
Le code dei veicoli talvolta partono dal Gombetto e arrivano alle sbarre abbassate, soprattutto in ora di punta. Le nuove normative infatti esigono che il passaggio a livello rimanga chiuso nel tempo utile ai convogli per raggiungere quel punto fatidico dal momento in cui il capostazione dà il fischio di partenza. Gli inconvenienti sono all’ordine del giorno. Per chi si trova in fila, si tratta di perdere anche mezz’ora di tempo. Da qui la decisione dell’amministrazione di dare una svolta drastica al problema.
Non potrà essere un’opera da realizzarsi subito, tiene a precisare il sindaco  Mattia Palazzi, dal momento che in ballo ci sono molte partite aperte con le ferrovie. La priorità viene sicuramente assegnata al sottopassaggio di piazza Don Leoni, per il quale è stata firmata ai primi di luglio un’intesa con Rfi, la quale è disposta a co-finanziare progetto e realizzazione con oltre 2 milioni di euro, a fronte del mezzo milione stanziato da via Roma. L’opera si rende necessaria per decongestionare l’imbuto dello scalo ferroviario lungo l’asse cavalcavia-via Pitentino. Imbuto affrontato quotidianamente da oltre 20mila vetture. E questo capitolo troverà realizzazione progettuale già a gennaio 2020, con realizzazione entro fine anno o i primi mesi del 2021.
«Spero di accordarmi nei prossimi mesi con Rfi anche per il sottopasso di Gambarara e per altri temi», commenta il primo cittadino. Che aggiunge: «Si discuteva da una vita di fare il sottopasso della stazione e adesso si fa davvero. Vogliamo provare a fare lo stesso con Gambarara, e magari anche per Mantovanella, coinvolgendo il sindaco di Porto Salvarani».
Resta infine, sempre con riferimento ai grandi piani ferroviari, il difficilissimo tema della Mantova-Monselice. Già il Comune ha firmato con Rfi un protocollo di intesa per togliere alla città il problema della cintura ferroviaria a sud. Ma qui si tratta di un investimento stratosferico. Se non si raggiungono i 3 milioni per piazza Don Leoni, e se è previsto un budget di 2 milioni per il sottopasso di Gambarara, per lo spostamento della linea Monselice occorrerà un investimento stimato a spanne attorno ai 180 milioni di euro. E proprio su queste cifre Rfi darà corso a uno studio di fattibilità, che dovrebbe trovare compimento entro i prossimi mesi. Ma quello al momento rimane solo uno studio.