Tentata frode: alla sbarra il presidente di Coldiretti

tribunale di mantova

SUZZARA – Sì al processo con rito abbreviato e rinvio al prossimo 21 gennaio, data per la quale non si esclude che venga pronunciata la sentenza. Questo l’esito dell’udienza di ieri del processo che vede imputato di tentata frode in commercio  Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova e del Consorzio Virgilio, insieme a un dipendente del caseificio Rocchetta.
La vicenda riguarda 500 forme di Parmigiano Reggiano sequestrate a suo tempo dai carabinieri del Nas. Secondo l’accusa quelle 500 forme di Parmigiano Reggiano di oltre 6 mesi di stagionatura erano senza la placca che invece deve essere posta sulla forma il giorno stesso giorno in cui viene prodotta.
I due erano stati inizialmente accusati anche di truffa perché secondo gli inquirenti nel latte usato per produrre le forme di Parmigiano sarebbe stata trovata presenza di lisozima. Le analisi di revisione sulle componenti ha però escluso la presenza di questa sostanza nel latte e nel processo di produzione delle forme; il relativo reato, che era rimasto nel capo d’imputazione, è stato quindi tolto ieri quando i difensori dei due imputati hanno chiesto l’ammissione al giudizio con rito abbreviato.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano si è costituito parte civile al processo chiedendo un risarcimento di 3mila e 800 euro relativi al danno in questione senza avanzare altre richieste.
La vicenda in questione risale al marzo di due anni fa quando i carabinieri del Nas eseguirono una serie di sequestri nell’ambito di un’indagine su una sospetta frode in commercio attorno alla produzione di Parmigiano Reggiano. All’epoca vennero sequestrate 18mila forme per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro tra le province di Mantova e Reggio Emilia. Cinquecento di queste forme sono finte in questo processo a Mantova. Riguardo alla mancata marchiatura con le placche del Consorzio, da parte della difesa viene fatto osservare che tali placche possono essere regolarizzate anche in seguito e non necessariamente nel giorno della produzione. Una questione di cui si discuterà davanti al giudice  Giovanna Camillo il prossimo gennaio.