Testimoni ancora irreperibili, processo per violenza sessuale in stand-by

MANTOVA –  Un paio di anni fa era stato rinviato a giudizio per violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Alla sbarra S.A., un 30enne pakistano residente a Civitanova Marche ma di fatto domiciliato nel Veronese. Stando alle accuse i fatti a lui contestati risalgono al periodo compreso tra il 13 e il 17 ottobre 2016. In questo breve lasso di tempo, infatti, l’uomo si sarebbe reso protagonista di due distinti episodi violenti. Il primo, sempre secondo il capo d’imputazione ascrittogli, consumato all’interno di un fast food etnico a Porto Mantovano. Vittima in questo caso sarebbe stata una 28enne di nazionalità libica. Nella fattispecie la giovane sarebbe stata prima immobilizzata e quindi ripetutamente palpeggiata. Il secondo episodio invece sarebbe occorso sempre a Porto Mantovano ma stavolta nell’abitazione del proprio datore di lavoro, un 60enne connazionale dell’imputato. In tale circostanza la persona offesa sarebbe stata colpita dal 30enne a suon di pugni e calci. Circa i motivi di tale brutale aggressione, che al 60enne avevano procurato fratture al costato giudicate guaribili in venticinque giorni, questi verranno successivamente indicati in sede dibattimentale. Un’istruttoria davanti al collegio dei giudici che però stenta a partire visto che, anche ieri mattina come registrato già un mese fa, si è dovuto registrare il secondo stop forzato consecutivo a fronte dell’impossibilità di rintracciare alcuni testimoni di fatto irreperibili. Prossima udienza l’8 novembre.