Trasporto pubblico, i conti non tornano

MANTOVA Ma che bravi i mantovani: meriterebbero una medaglia speciale al senso di responsabilità per utilizzare in larga misura i mezzi pubblici. Questo almeno se si prendano per buone le cifre del rapporto Città Mez (mobilità emissioni zero) stilato per conto di Legambiente e riferito allo scorso anno. I rilevamenti ambientalisti infatti indicano i virgiliani come cittadini piuttosto continenti nell’uso del mezzo proprio a quattro o due ruote. Nella rendicontazione riferita alla città risulta che l’auto sia prediletta solo dal 38%, mentre la moto dall’8 percentuale. A bici e a piedi si arriva quasi a fare patta con le auto, dato che il 32% è fermo alla locomozione “fisica”.
Il quadro generale poi assegna 4,87 milioni di utenti del trasporto pubblico locale all’anno, con una media annua di 63 spostamenti sul totale degli abitanti. Unici deficit rilevati, la mancanza di mezzi di trasporto pubblico ibridi o elettrici, lo scarsissimo impiego di car sharing (specie con mezzi elettrici), un solo bus elettrico e l’assenza assoluta di monopattini pubblici.
Le cifre però non tornano. E a fare testo in tal senso sono le rilevazioni compiute dalla Mobility in chain per conto del Comune che sul complesso del traffico cittadino aveva rilevato ben altre abitudini. Nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) la società specializzata aveva infatti computato che non il solo 38% dei mantovani che ogni giorno si riversano in strada utilizza l’automobile, ma addirittura il 61%, ossia quasi il doppio. E dunque a chi credere?
«A questo punto – commenta dai banchi dell’opposizione il capogruppo di Forza Italia  Pier Luigi Baschieri – ha poca importanza saperlo. Tantopiù che un altro dato mi parrebbe più significativo: lo scarso impiego di mezzi pubblici elettrici, e addirittura la tottale mancanza di agevolazioni per le auto private elettriche, cui sono interdette le Ztl, nonostante le emissioni zero, e l’equiparazione nei pass delle elettriche ai diesel».